Il pacchetto riforma della pensione anticipata è pronto sul tavolo del Governo Renzi anche se, quasi certamente, l’approvazione non avverrà nella Legge di Stabilità 2016: seguendo le ultime previsioni, si potrà lasciare il lavoro quattro anni prima rispetto ai requisiti dettati dalla Riforma Fornero.

Pensioni anticipate, taglio del 3,8%, uscita da lavoro a 62 anni

Ma occorrerà accettare un taglio dell’assegno pensionistico che, secondo quanto riferisce il Corriere della Sera, sarebbe del 3,8 per cento all’anno. Dunque, per lasciare il lavoro con qualche anno di anticipo la penalizzazione globale supera il 15 per cento.

Tuttavia, secondo voci provenienti dall’Esecutivo, anche così la riforma delle Pensioni verrebbe a costare troppo per le casse dello Stato: si tratterebbe di una spesa di circa dieci miliardi di euro per i prossimi tre anni. Infatti, a fronte di un esborso contenuto per il 2016 che sarebbe pari a un miliardo e mezzo, dai risultati ottenuti dalle simulazioni si viene a sapere che nel 2017 la spesa salirebbe a tre miliardi e mezzo e nel 2018, addirittura, a quattro miliardi e mezzo.

La spesa, quindi, avrebbe un crescendo che andrebbe nella direzione opposta rispetto agli annunci delle ultime settimane del Presidente del Consiglio, Matteo Renzi che ha promesso un taglio delle tasse. Addirittura, nel 2018, il Premier ha promesso una riduzione dell’Irpef.

Legge di stabilità 2016: no pensione anticipata e prestito pensionistico, sì esodati e opzione donna

Proprio per questa motivazione è complicato far rientrare il provvedimento nella prossima Manovra finanziaria dove, invece, troveranno posto la settima salvaguardia a favore degli esodati, ovvero i contribuenti che sono rimasti senza lavoro e senza assegno di pensione e la cosiddetta “opzione donna”, relativa all’uscita con anticipo delle lavoratrici.

E’ stato, invece, quasi del tutto abbandonata la strada che porta al prestito pensionistico, ovvero la possibilità di uscire con qualche anno di anticipo da lavoro in cambio di un assegno di 700 euro mensili, da restituire ratealmente nel momento in cui si va in pensione di vecchiaia.