A due mesi dall'inizio dell'anno scolastico, e dall'applicazione della riforma la Buona Scuola di Renzi, le problematiche sono diverse: necessità di un Comitato che valuti i docenti, gestire l'esubero di persone introdotte come nuovi assunti nelle scuole per aumentare l'organico ed alternanza scuola-lavoro. A conti fatti, questo provvedimento sembra avere apportato più cambiamenti negativi che positivi. Ma cosa ne penseranno i diretti interessati?

La riforma: dopo quasi due mesi cosa ha apportato?

Dopo quasi due mesi dall'inizio dell'applicazione della riforma la Buona Scuola, introdotta dal Governo Renzi, i docenti ed i presidi, i lavoratori tutti che hanno dovuto iniziare a confrontarsi con questo nuovo approccio, hanno in sé molti dubbi.

Dal Comitato di valutazione docenti, che va organizzato e messo insieme, dall'alternanza del binomio scuola-lavoro, fino all'assetto assunzioni da chiudere, le cose non sono sempre chiare come sembrano. In molti non sembrano soddisfatti della piega che sta prendendo la riforma e di come le cose all'interno della scuola stiano cambiando. Si riuscirà a trovare un punto d'accordo?

I vari punti della riforma la Buona Scuola

Esaminiamo ora i vari punti che compongono la Buona Scuola introdotta dal Governo Renzi: su tutti spicca l'alternanza scuola-lavoro. Essa non è altro che l'alternanza, per gli studenti, di un periodo di formazione esterno alle mura scolastiche: in pratica essi dovrebbero interrompere le loro vacanze estive per dedicarsi a svolgere nel pratico quanto imparato teoricamente in aula.

A partire da quest'anno, tutti gli studenti che frequentano il terzo anno degli istituti superiori dovranno iniziare questo periodo di alternanza scuola-lavoro: si va da un minimo di 67 ore annue, arrivando in tre anni ad avere accumulato ben 200 ore di formazione, mentre gli istituti tecnici dovranno poterne vantare almeno il doppio.

Il mondo del lavoro non pare, forse per una mancata conoscenza completa sulla riforma,felice di consentire a questi studenti, se ne stimano 500 mila, di iniziare questa nuova esperienza formativa.

Per quanto riguarda il Comitato di valutazione esso è un piccolo agglomerato formato da tre docentiguidati dal dirigentescolastico.

Molte le proteste e poche le candidature: per cercare di dare una spinta positiva a questa nuova formazione il ministero ha pubblicato le prime 13 faq direttive. Persino i sindacati si sono mossi per cercare di boicottare questa nuova formazione all'interno della scuola: essi hanno fatto richiesta ai propri iscritti per cercare di sovvertire chi valuterà i neoassunti e per fermare lo stillo dei criteri per la ripartizione del fondo per il merito, contenuto anch'esso in questa nuova riforma.

L'organico di potenziamento è forse il pezzo del puzzle di questa riforma che appare più oscuro: tra circa quindici giorni, il Miur ha decretato che i precari, appartenenti alle graduatorie ad esaurimento che hanno presentato domanda entro il 14 agosto scorso e chi era risultato idoneo ai concorsi di cattedra ben 3 anni fa potrebbero ricevere una proposta d'assunzioneper via telematica.

I 55 mila interessati avranno 10 giorni di tempo per accettare: essi faranno parte del potenziamento organico, ma in molti si chiedono se sia davvero necessario effettuare qualsiasi forma di potenziamento. Non sempre, però, le figure che verranno inserite all'interno dei vari istituti saranno quelle richieste: infatti è possibile che, chi ha chiesto un insegnante di disegnosi veda arrivare un docente di musica e via discorrendo. Le indicazioni date infatti erano inerenti all'area disciplinare e non alla singola figura in sé. Quindi, questa riforma apporta più note negative o positive? Solo il tempo potrà dirlo.