LaLega Nord ha pubblicizzato un emendamento presentatoin queste ultime oresul tema previdenziale. L’emendamento spinge verso una riforma strutturale delle Pensioni ed è in contrasto quindi con quanto stabilito dal Governo nella stesura della Legge di Stabilità. L’esecutivo infatti, pur consapevole di dover mettere una pezza alla Legge Fornero, nel suo documento finanziario non ha inserito niente che riguardi la flessibilità in uscita per i lavoratori. Gli unici interventi che sono stati inseriti sono Opzione Donna e settima salvaguardia esodati, rimandando all’anno nuovo altri discorsi sul capitolo flessibilità.
L’emendamento della Lega
Roberto Simonetti, parlamentare della Lega Nord hareso pubblicol’emendamentocon una nota ufficiale. Per i Senatori della Lega Nord si dovrebbe ripartire dalla vecchia proposta di quota 100. In parole povere, tutti coloro che hanno almeno 35 anni di contributi e che sommando la loro età anagrafica tocchino quota 100, dovrebbero poter uscire in anticipo dal lavoro. Nell’emendamento c’è anche una via alternativa per i lavoratori precoci, quelli che hanno iniziato a lavorare molto giovani: per questi si dovrebbe poter uscire al raggiungimento dei 58 anni di età. La proposta è stata presentata in Commissione Bilancio e adesso toccherà alla maggioranza valutarne l’inserimento nella Legge di Stabilità.
Il punto della Lega Nord sulle pensioni
Secondo la Lega, la Legge Fornero va eliminata subito, a maggior ragione visti gli inasprimenti che milioni di italiani troveranno dal 1° gennaio 2016. I continui aumenti delle soglie da raggiungere in termini di requisiti, soprattutto quelli relativi alla aspettativa di vita, stanno portando le pensioni a quote difficili da sopportareper chi lavora da una vita, soprattutto quelli alle prese con lavori considerati usuranti.
Secondo Simonetti, non si può continuare ad operare con piccoli interventi come Opzione Donna o salvaguardia esodati, per la Lega queste sono solo pezze per coprire alcune falle del sistema previdenziale italiano ma non risolvono il grande problema che affligge i nostri lavoratori, la Legge Fornero.
Bisognerebbe tener conto anche del probabile rilancio occupazionale che scaturirebbe dal mandare in pensione prima i lavoratori.
Infatti se un lavoratore abbandona il lavoro prima, lascia un posto vacante che andrebbe coperto con l’assunzione di un giovane disoccupato per dar vita al famoso ricambio generazionale che in Italia stenta a partire. La palla adesso passa all’Esecutivo, ma come sempre il problema maggiore sarà recuperare i soldi necessari, le famose coperture che il Governo ha già preso come giustificazione del mancato intervento riformatore.