Continua la discussione in Commissione Bilancio al Senato: mentre il disegno di legge di stabilità sta per essere esaminato a Palazzo Madama, l'esponente della Lega Nord Roberto Simonetti ha specificato in una nota la volontà di affrontare il tema inerente alla Quota 100, un argomento discusso più volte nel corso dei vari dibattiti sulla flessibilità in uscita. Il meccanismo di Quota 100 è stato proposto tempo fa dal Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damianoma è stato subito bocciato e lasciato nel dimenticatoio vista la previsione degli ingenti oneri che lo Stato avrebbe dovuto sostenere.

Riproposto il meccanismo di Quota 100

Dopo gli emendamenti alla legge di Stabilità riguardanti il famosoprestito pensionistico e lo stop alle penalizzazioni a favore dei lavoratori che hanno usufruito del trattamento previdenziale prima del primo gennaio 2015, anche la Lega Nord rimette in gioco il sistema di Quota 100: "E' urgente una riforma delle Pensioni, per poter eliminare le storture della Legge Fornero e ridare maggiore flessibilità in uscita anche per creare una nuova occupazione per i giovani attraverso il ricambio generazionale", ha scritto nella nota il deputato della Lega, Simonetti.

Ed è lo stesso Simonetti a ritenere indispensabile dare la possibilità ai lavoratori di lasciare il lavoro attraverso un'uscita più flessibile.

Il meccanismo di Quota 100 sarebbe la soluzione ideale visto che, come annunciato più volte, darebbe la possibilità ai lavoratori di lasciare il lavoro a partire dai 62 anni di età e 38 anni di versamenti contributivi, oppure 63 anni di età anagrafica e 37 anni di contribuzione o ancora, 64 anni di età e 36 anni di contributi effettivamente versati.

L'idea di Lega Nord sarebbe infatti di flessibilizzare l'uscita dando la possibilità al lavoratore di scegliere il pensionamento nel momento che ritiene più idoneo.

Simonetti: 'se la maggioranza boccerà, dovrà assumersi la responsabilità'

La misura potrebbe rivelarsi utile anche per agevolare i lavoratori che hanno svolto lavori usuranti ed i precoci in genere che hanno iniziato a svolgere la propria attività lavorativa sin da ragazzi. "Se la maggioranza lo boccerà dovrà assumersi la responsabilità nei confronti di milioni di lavoratori", ha concluso Simonetti.