Dal mese di maggio del 2015 la classica indennità di disoccupazione ha cambiato nome ed aspetto. Oggi infatti, il sussidio per i lavoratori che perdono il proprio posto di lavoro si chiama Naspi. Il nuovo ammortizzatore sociale è ancora oggi accompagnato da roventi polemiche da parte di alcune categorie di lavoratori che sono stati penalizzati dal pacchetto normativo che accompagna la Naspi. Molti però non sanno che trovare un nuovo lavoro, in alcuni casi, permette di continuare a percepire l’assegno di disoccupazione.

Come funziona il nuovo ammortizzatore

Condizione essenziale per poter percepire la Naspi è il trovarsi in uno stato di disoccupazione, cioè aver perso il lavoro. Per quanto concerne i requisiti contributivi, sono necessari almeno 30 giorni di lavoro nei dodici mesi antecedenti la data in cui si è perso il lavoro. Sono necessari anche, almeno 13 contributi settimanali nei 4 anni che precedono sempre, la perdita del lavoro. Il calcolo e la durata dell’erogazione del sussidio sono stabiliti sempre guardando agli ultimi 4 anni prima della disoccupazione perché la Naspi eroga l’assegno per un periodo uguale alla metà delle settimane lavorate nel quadriennio che viene definito di osservazione. In termini più pratici, se un lavoratore ha lavorato ininterrottamente negli ultimi 4 anni, questi può percepire la Naspi per un periodo di 24 mesi.

Cosa accade se nel frattempo si trova un nuovo lavoro

Come abbiamo visto, il periodo indennizzabile può essere molto lungo, fino ad un massimo di due anni. Capita a volte che un disoccupato che sta prendendo l’indennità di disoccupazione, trovi un nuovo lavoro. Questa situazione è stata affrontata dal Decreto Legislativo 22 del 2015, quello sul riordino degli ammortizzatori sociali.

La legge prevede che la Naspi possa essere corrisposta anche a chi trova un nuovo lavoro a condizione che dal nuovo lavoro il soggetto percepisca un reddito annuale inferiore ad 8.000 euro e che la nuova occupazione sia di durata inferiore a 6 mesi. Per continuare a percepire la Naspi, il lavoratore dovrà comunicare all’Inps, l’ammontare del reddito presunto che si stima di dover prendere dalla nuova assunzione.

Naturalmente, l’assegno di disoccupazione verrà ridotto di un importo pari all’80% del reddito presunto che si è comunicato all’INPS. Nei casi in cui la nuova assunzione abbia durata più lunga dei 6 mesi o produca un reddito superiore, la Naspi viene revocata (nei casi di assunzione a tempo indeterminato) o sospesa (nei casi di assunzioni per importi di stipendio più alti o per lavoro temporaneo). Nei casi di sospensione, il sussidio ripartirà per i mesi che effettivamente spettavano, non appena finirà il nuovo lavoro ed a prescindere dalle cause, quindi anche in caso di dimissioni.