Le novità in arrivo dal mondo delle Pensioni italiane si susseguono in maniera costante e incessante e, una delle ultime, riguarda l’età pensionabileper chi svolge lavori usuranti e notturni.
Lavori usuranti: pensione anticipata
Il Dgls 67/2011 afferma che chi svolge questa tipologia di lavori può chiedere di andare in pensione con 5 anni di anticipo rispetto agli altri. Questo almeno fino al 2018, anno a partire dal quale le regole saranno ben più severe dato che verrà chiesto al lavoratore di fornire prova di aver svolto mansioni usuranti per almeno metà della propria vita lavorativa.
Sono due le tipologie di lavoratori verso cui questa novità si rivolge. La prima è coloro che hanno prestato lavoro in cave, miniere o gallerie, la seconda quella dei conducenti dei veicoli di servizio pubblico e collettivo.
Dal prossimo anno i lavoratori di entrambe queste categorie potranno andare in pensione a partire da 61 anni e 7 mesi di età, con riferimento al quorum 97,6 . La differenza rispetto al 2015 è di qualche mese: entro quest’anno è infatti possibile richiedere domanda di pensionamento al compimento di 61 anni e 3 mesi, con riferimento al quorum 97,3, a patto di avere almeno 35 anni di contributi.
Lavoratori notturni: pensione anticipata
Diverse sono attualmente le regole di pensione anticipata per chi eseguelavori notturni:
- da 64 a 71 notti lavorate all’anno si può chiedere domanda di pensione al raggiungimento di 63 e 3 mesi
- da 72 a 77 notti occorre avere un'età minima di 62 anni e 3 mesi
- oltre le 77 notti annue, invece, si può andare in pensione già a 61 anni e 7 mesi, secondo gli stessi requisiti visti in precedenza per chi svolge lavori pesanti ed usuranti.
Per le prime due fasce i requisiti cambieranno dal 2016 e le nuove età di pensionamento saranno rispettivamente di 63 anni e 7 mesi e di 62 anni e 7 mesi.
Il meccanismo della finestra mobile
Le pensioni per chi svolge lavori usuranti e notturni sono soggette in ogni caso alla finestra mobile (o slittamento della decorrenza). In sostanza, si prevede un certo intervallo tra il momento in cui si raggiungono i requisiti per la pensione e quello in cui, effettivamente, si può iniziare a beneficiare della stessa. Tale periodo è variabile ed è di 12 mesi per i lavoratori subordinati e di 18 mesi per gli autonomi.