Sabato 7 novembre 2015 è previsto uno sciopero dei supermercati e centri commerciali della GDO (Grande Distribuzione Organizzata): infatti il personale di Coop, Carrefour, Esselunga, Pam, Lidl, Penny Market ed altre presenti sul territorio nazionale, tra cui anche Coin, Upim, Ikea, Decathlon, Oviesse, Zara, incrocerà le braccia per motivi legati alle mancate retribuzioni, ai turni di lavoro esagerate e altre questioni. La mobilitazione è stata organizzata dai sindacati di settore Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs Uil e riguarderà cassieri, commessi, magazzinieri, capireparto dei marchi aderenti alle associazioni padronali Federdistribuzione, Confesercenti e Distribuzione Cooperativa, a cui viene chiesto di sbloccare le trattative per il rinnovo del contratto di lavoro.

Sui social network è stato lanciato l'hahstag #Fuoritutti per reclamizzare al meglio lo sciopero.

Sciopero supermercati sabato 7 novembre, i motivi della protesta

Dunque shopping e spesa a rischiosabato 7 novembre: se vi state chiedendo che utilità possa avere uno sciopero dei supermercati e dei grandi magazzini annunciato giorni prima, così che la clientela possa eventualmente anticipare il giro di acquisti, riflettete sul fatto che stare chiusi di sabato, anche se annunciandolo prima, crea nel globale un minor flusso di persone perche al venerdì c'è più gente che lavora, oltre al fatto che di sabato c'è anche chi fa "shopping"e non solo la "spesa": incasso di certo minore. Aggiungeteci il danno d'immagine e il risultato è ottenuto, cercando al contempo di creare meno disagi possibili, tramite l'annuncio dello sciopero in anticipo, a fasce deboli come gli anziani che magari si organizzano per tempo.

Lo sciopero dei supermercati di sabato 7 novembre, che come detto riguarda anche altre tipologie di grandi magazzini, avrà una replica sabato 19 dicembre, in pieno periodo natalizio.

Tra contratti di lavoro scaduti nel 2013, turni di lavoro anche nei festivi e la notte (sta prendendo piede anche in Italia l'usanza di restare aperti 24 ore su 24), salari non adeguati al costo della vita, la situazione del personale della GDO non è certo rosea.

Questo quando affermato da Maria Grazia Gabrielli, segretaria generale della Filcams Cgil: "Lo sciopero proclamato è una scelta importante e ineludibile dopo 22 mesi in cui gli incontri e le trattative non hanno prodotto le condizioni minime per arrivare a definire i rinnovi contrattuali” che poi continua riflettendo su come si stanno evolvendo in Italia le trattative tra lavoratori e datori di lavoro: “La stagione dei rinnovi dei contratti sta vivendo profondi attacchi e dilazionare molto i tempi forse porta con sè l'idea che dei contratti nazionali stessi si possa anche fare a meno. Noi, restiamo convinti della centralità del contratto nazionale che va difeso e rafforzato".