Mentre si attende il passaggio alla Camera dei Deputati della legge di stabilità contenente le misure di riforma delle pensioni proposte dal governo Renzi per il 2016, i sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil hanno fatto sapere, durante un'Audizione alla Camera, quali sono le criticità della previdenza italiana e quali le proposte di riforma. Particolare attenzione, soprattutto dalla Cgil, è stata data ai lavoratori precoci e coloro che sono occupati in lavori usuranti con la richiesta della Quota 41, proposta lanciata mesi fa da Cesare Damiano.

Le ultime notizie parlano anche di un allarme sulle Pensioni lanciato dal sindacato Cisal che ha ribadito come nel giro di 15-20 anni si avrà una vera e propria batosta sulle pensioni: il rapporto tra stipendio e assegno previdenziale infatti sarà del 43%: in poche parole si andrà in pensione con meno della metà dello stipendio.

Il documento della Cgil e le ultime news sulla riforma pensioni Renzi per il 2016

Durante l'audizione alla Camera, l'intervento più lungo è stato della Uil che ha sottolineato alcune criticità del sistema previdenziale chiedendo interventi di riforma delle pensioni soprattutto sulla disparità di trattamento tra uomini e donne. Innanzitutto si chiede flessibilità in uscita tra i 63 e i 70 anni senza troppe penalizzazioni causate dal passaggio al contributivo; si chiede l'abolizione del comma 7 dell'articolo 24 della legge n.

214 del 2011 che prevede che l'accesso alla pensione sia connesso al raggiungimento di un assegno che sia 1,5 volte maggiore rispetto alla pensione minima; si chiede che le ricongiunzioni non siano onerose e, infine, un intervento sui Quota 96 della scuola. La Cgil, invece, ha fatto sapere, tramite un documento, che sono due le categorie penalizzate dalla riforma pensioni Fornero e sulle quali occorre che il governo Renzi si muova nel più breve tempo possibile: si tratta dei lavoratori precoci e di coloro che svolgono attività usuranti, la richiesta, come abbiamo già anticipato, è quella della Quota 41, che permetterebbe a tutti coloro che hanno versato almeno 41 anni di contributi di andare in pensione a qualsiasi età e senza alcuna penalizzazione.

L'allarme della Consal e le ultime news riforma pensioni Renzi per il 2016

Le ultime notizie parlano anche dell'allarme lanciato dalla Cisal, la confederazione dei sindacati autonomi, che ha fatto sapere che, senza alcuna riforma delle pensioni strutturale per il 2016, la batosta sulla previdenza sarà sempre più pensante anno dopo anno.

I dati parlano da soli e a renderli noti è il segretario Francesco Cavallaro: se oggi il rapporto medio tra stipendio e pensione è del 70%, cioè mediamente il pensionato prende circa il 70% dell'ultima retribuzione, con l'andare avanti della riforma pensioni Fornero, nell'arco di circa 15 anni, il rapporto scenderà al 43%. In poche parole, chi guadagna oggi circa 1000 euro al mese, si potrebbe trovare con un assegno di 430 euro. Nell'arco di una quindicina di anni, l'Italia dovrà affrontare un esercito di nuovi poveri. La Cisal insiste dunque sulla necessità che il governo Renzi metta in campo una vera riforma delle pensioni e che impedisca quella che potrebbe essere la più grande emergenza sociale che l'Italia abbia mai affrontato.

Che ne pensate di questi dati? Quale sarebbe la strategia che si dovrebbe mettere in campo per far sentire la propria voce? Per aggiornamenti e news sulle pensioni, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.