I precari della Scuola che vengono immessi in ruolo dopo anni di precariato, possono ottenere la ricostruzione della carriera, sia che siano docenti o appartenenti al personale ATA. La ricostruzione della carriera permette loro di accedere ad un aumento dello stipendio. Eppure, in Italia, la ricostruzione può essere considerata illegittima in quanto viola le normative europee. Per quale motivo?
Scuola, ricostruzione carriera docenti e ATA: la discriminazione
Nella ricostruzione carriera del personale della scuola, i primi 4 anni di precariato vengono ricostruiti interamente, mentre gli anni eccedenti i quattro valgono solo per 2/3.
Questo significa, per fare un esempio, che chi ha sedici anni di precariato alle spalle, ai fini della ricostruzione della carriera ne vede riconosciuti solo dodici, con una perdita di quattro. Si tratta di un danno economico, che va aggiungersi a quello della reiterazione dei contratti a termine, che condanna ad un trattamento stipendiale inferiore rispetto alla reale anzianità di servizio. Tale norma tutta italiana, spiega il sito La Tecnica della Scuola,può essere considerata illegittima in quanto non rispetta le direttiva europea 1999/70, violando il principio della 'non discriminazione'. La norma (clausola 4) stabilisce che sia i lavoratori a tempo determinato che i lavoratori a tempo indeterminato devono vedersi riconosciuti gli stessi diritti di anzianità di servizio.
Il sito poi fa notare anche che i precari del periodo 1991- 2000, non hanno potuto usufruire di bandi di concorso a cattedra e vi è stato il blocco delle immissioni in ruolo.
Quando può essere ricostruita la carriera?
Ricordiamo che la ricostruzione di carriera di docenti e ATA avviene in tempi diversi:
docenti: dal primo settembre dell'anno successivo al superamento del periodo di prova,
ATA: dal primo settembre dell'anno relativo all'assunzione.
La ricostruzione non è automatica, ma necessita di una domanda da parte dell'interessato nei termini previsti dalla legge.
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