Quella di ieri è stata una giornata campale per il tema della nuova riforma Pensioni. In commissione Bilancio al Senato si è decisa la sorte di numerosi emendamenti alla Legge di Stabilità 2016 che avrebbero dovuto correggere il testo della manovra finanziaria sotto l'aspetto previdenziale. Tra gli altri, è arrivato lo stop all'emendamento del Pd che chiedeva l'introduzione del prestito pensionistico. Possibili novità comunque alla Camera, stando almeno alle dichiarazioni di Federica Chiavaroli (Ap): "ll governo ha dichiarato di voler rinviare gli interventi alla Camera - ha sottolineato il vice presidente del gruppo Ap (NCD-UDC) - e si tratterà di minime correzioni poiché l'intervento organico è stato deciso che sarà fatto l'anno prossimo".
Pensioni, arrivano importanti dichiarazioni
Sottolineando come l'intervento organico verrà fatto l'anno prossimo, la senatrice Chiavaroli ha confermato quanto è risaputo ormai da settimane, ovvero che la riforma pensioni del governo Renzi verrà fatta soltanto nel 2016, sempre che l'esecutivo riesca a trovare le coperture finanziarie necessarie, la causa primaria del naufragio degli innumerevoli emendamenti presentati per portare correzioni importanti al ddl Stabilità 2016. Giorgio Santini, capogruppo Dem in Commissione Bilancio al Senato, ha commentato così lo stop al suo emendamento per l'introduzione del prestito pensionistico: "la proposta di modifica è stata dichiarata inammissibile sotto il profilo della copertura".
Sempre nella giornata di ieri sono arrivate anche le dichiarazioni del capogruppo Pd in commissione Lavoro del Senato, Annamaria Parente, riguardo il tema previdenziale: "Per la flessibilità in uscita sarà necessario un provvedimento specifico successivo - ha spiegato il membro dell'11^ commissione permanente - al quale non mancheremo di dare il nostro contributo anche attraverso - ha continuato la senatrice - la proposta dell'assegno previdenziale anticipato".
Sulla giornata campale di ieri si è espresso anche Paolo Arrigoni (Lega Nord). Il senatore leghista - il leader del suo partito ha detto di essere disposto a votare subito il ddl Damiano - ha dichiarato: "Bocciati tutti gli emendamenti riguardanti opzione donna e esodati. Il governo - ha detto Arrigoni - ha confermato che questi temi saranno affrontati alla Camera".
Riguardo a questo entra maggiormente nel dettaglio la Parente (Pd): "Abbiamo accolto la richiesta del governo di ritirare gli emendamenti agli articoli 18 e 19, con le proposte per estendere le misure - ha sottolineato la senatrice del Partito democratico - per gli esodati e per una parziale estensione dell'opzione donna". Annamaria Parente ha però specificato che le due questioni verranno trattate alla Camera. Per restare aggiornati sull'approvazione o meno degli emendamenti cliccate il tasto 'Segui' in alto a destra.