Comprendereuno sciopero della scuola fatto dai docenti che sfiduciano la legge 107 non è difficile se si pensa a quanto lo Stato ha destinato come risorse al settore dell'istruzione. Nonostante i roboanti annunci dell'esecutivo che parla di ripresa, la prossima legge di stabilità contiene aspetti che destano più di una perplessità. L'ispirazione ai tagli alla spesa della Scuola pubblica, secondo un articolo pubblicato dalla rivista Micromega, può derivare dalla lettura di un libro firmato in prefazione dal ministro Stefania Giannini. Mentre i docenti precari chiedono maggiori investimenti per la loro stabilizzazione, altrove c'è chi ritiene che lo stato debba tagliare ulteriormente la spesa per la scuola pubblica, a costo di far mettere altri soldi alle famiglie.
Il libro della rivista cattolica I Tempi
Una possibile chiave di lettura potrebbe essere quella fornita dalla rivista Micromega con un articolo in cui si ipotizzano altri tagli di spesa al settore dell'Istruzione. La parità tra scuola pubblica e scuola privata sono il filo conduttore di un libro scritto da Anna Monia Alfieri, Marco Grumo e Maria Chiara Parola, esponenti del mondo cattolico, nel quale si traccia la strada verso la soluzione del problema dei costi. I tagli ulteriori alla spesa della scuola pubblica, secondo gli autori del testo rappresentano la migliore soluzione. Qui avanzano la loro proposta per la quale si otterrebbe un risparmio di ben 17 miliardi di euro.
La firma del ministro sulla prefazione
Il ministro Stefania Giannini firma la prefazione del libro scrivendo dell'importanza di stabilire un costo standard per la sostenibilità. Grazie a questo è possibile avanzare sulla strada verso una corretta impostazione del tema della libertà di scelta educativa. L'autore dell'articolo pubblicato su Micromega, Rafaele Carcano, avanza a questo punto due interrogativi inquietanti: il primo si riallaccia alla spending review e al peso che avrà sulla scuola pubblica; il secondo è al tempo stesso una provocazione, oltre che un dubbio, perché si chiede se arriveremo a far pagare una retta alle famiglie per frequentare le scuole pubbliche.
Certo che a vedere come il Mef lasci senza stipendio i docenti precari che hanno svolto supplenze e come il governo abbia deciso di proseguire con le spese per gli armamenti, questa ipotesi di ulteriori tagli alla scuola statale cominci a fare veramente paura.