Sono passati tre mesi dall’inizio del nuovo anno scolastico 2015/2016 e la situazione per molti docenti precari peggiora di giorno in giorno. Molti di loro da settembre 2015, non hanno ancora ricevuto nessuno stipendio spettante. Tre mesi di lavoro e tre mesi nei quali molti insegnanti si sono trovati ad affrontare spese di vario genere come bollette ed affitto, essendo in tanti fuori sede. Ma cosa sta succedendo e perché questo grave ritardo che supera ogni limite? Sono le domande che da diversi giorni si chiedono i lavoratori della Scuola.

L’intervento del Dott. Max Bruschi

Ad intervenire l’ispettore del Miur (Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca) che si schiera dalla parte dei docenti che non vedono il loro stipendio da alcuni mesi. Secondo Bruschi c’è qualcosa che non va nella procedura dei pagamenti. Il sistema non va, c’è qualcosa che non funziona e il Miur non può ‘scaricare’ tutte le colpe al Mef che, a sua volta, rispedisce al mittente le accuse ricevute.

L’intervento del dott. Bruschi purtroppo non mette in luce nulla di nuovo e non dà delle grandi spiegazioni, ma sicuramente dimostra un problema che va avanti da anni e che, quest’anno, sta superando ogni limite causando dei gravi disagi ai lavoratori della scuola.

Secondo l’ispettore del Miur il problema non sono i soldi che mancano, ma un sistema di erogazione degli stipendi che non va e che dimostra un grave deficit statale.

Situazione grave

Ogni anno i docenti precari della scuola si trovano a subire le ingiustizie; sono dei lavoratori che svolgono lo stesso lavoro di quelli di ruolo, ma mentre questi ultimi a breve si troveranno stipendio e tredicesima per il mese di dicembre, come è giusto che sia, gli insegnanti precari invece non percepiscono nessun soldo dall’inizio dell’anno scolastico, dimenticati dallo stato. Una disparità di trattamento senza precedenti.

Nel frattempo alcuni insegnanti stanno preparando la diffida verso il Miur con il sindacato Anief per chiedere l’immediato pagamento del loro stipendio.