"Sul versante più strettamente previdenziale bisogna correggere a fondo un sistema contributivo così rigido da sembrare puramente assicurativo. In realtà, il nostro è sistema previdenziale, di welfare, che deve quindi garantire dei tassi di solidarietà e di redistribuzione", lo ha annunciato il segretario della Cgil Vera Lamonica la quale avrebbe ribadito la necessità di modificare la Riforma Fornero del 2012 rendendo più flessibili le norme in materia pensionistica.

La proposta unitaria sulla flessibilità

Come anticipato tempo fa dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, l'argomento riguardante la flessibilità in uscita potrebbe essere riaperto a partire dal 2016 e per questo motivo i vari sindacati Cisl, Cgil e Uil hanno preparato una proposta unitaria da portare al voto entro il 17 dicembre, giorno in cui interverranno le assemblee dei delegati sindacati: a Torino per il Nord, a Firenze per il centro e a Bari per il Sud.

"E' l'apertura di una vera e propria vertenza sulle Pensioni nella quale avvieremo un percorso di sostegno a queste proposte. Chiediamo un confronto vero al Governo, se non ci sarà concesso, ci saranno iniziative di sostegno e di mobilitazione", ha affermato ancora Lamonica.

Maggiore flessibilità per i precoci

La proposta della Cgil, infatti, prevede in modo particolare una maggiore flessibilità in uscita per i lavoratori usuranti e precoci, ovvero quella categoria di lavoratori che hanno iniziato la propria carriera lavorativa in giovane età e che svolgono mansioni prevalentemente manuali e faticose. L'ipotesi consisterebbe nell'anticipare l'uscita a 62 anni di età anagrafica con 41 anni di versamenti contributivi, abolendo nello stesso tempo le penalizzazioni introdotte dalle norme severe dell'ex ministro del Lavoro Elsa Fornero.

Stando a quanto dichiarato da Lamonica, resta ancora da affrontare il problema riguardante l'occupazione dei giovani e lo sblocco del turnover: molti lavoratori, infatti, si sono visti ridotti i periodi di copertura degli ammortizzatori sociali. "Sono persone che rischiano lunghi anni di povertà fino alla pensione", ha concluso il segretario della Cgil.