Prosegue l'infuocato dibattito previdenziale, tra i nodi critici irrisolti dalla Legge di Stabilità e chiesti a gran voce dai lavoratori restano la concessione della quota 41 per i lavoratori precoci, proposta nel Ddl 857 di Damiano ed appoggiata da più esponenti politici e dai sindacati, e la tanto richiesta flessibilità in uscita a partire dai 62 anni d'età con 35 anni di contributi con penalizzazioni massime dell'8%. L'ultimo intervento a favore dei precoci e delle misure pro flessibilità è quello di Vera Lamonica, segretaria nazionale della Cgil, che su Radio articolo1 affronta la questione previdenziale attaccando in toto le scelte del Governo.
Ecco le sue ultime dichiarazioni ai microfoni di Italia Parla.
Ultime news pensioni precoci e flessibilità: serve quota 41 e flessibilità da 62 anni, parla Vera Lamonica
"Il vero problema dell'Italia - dice Lamonica - è che mancano politiche che creino lavoro per i giovani, che permettano condizioni di vita dignitose. Inoltre, poiché la previdenza è lo specchio del mercato del lavoro - ha chiosato la sindacalista - un sistema previdenziale basato sul contributivo puro, in queste condizioni lavorative discontinue e precarie, porteràl'accesso al trattamento pensionistico per i nostri giovani all'età di 70 anni con tassi di sostituzione molto bassi". Ha poi aggiunto, in tono critico nei confronti dell'esecutivo Renzi, per quanto concerne il versante "strettamente previdenziale, bisogna correggere a fondo un sistema contributivo così rigido da sembrare puramente assicurativo.
Il rinvio continuo del Governo a mettere mano alla Riforma Fornero, tirando in 'ballo' le questioni meramente economiche e i costi troppo elevati per eventuali ritocchi mirati, nonè più giustificabile", precisa Vera Lamonica. Per questa ragione il 17 dicembre verrà presentata in tre grandiassemblee la piattaforma dei sindacati.
Si tratta dell'apertura di una vertenza sullePensioni in cui si chiederà un confronto col Governo affinché si prenda a cuore il problema dello sblocco del turnover grazie anche allaflessibilità in uscita a partire dai 62 anni d'età con penalizzazioni, e si ponga un tetto massimo contributivo a quota 41 per i lavoratori precoci. Il Governo accetterà un confronto con le parti sindacali?