E' il tema della riforma Pensioni a riaccendere lo scontro anche interno alla maggioranza di governo a fine anno in vista degli interventi sul sistema pensionistico che il premier ha promesso di realizzare sin dai primi mesi nel 2016 per correggere la legge Monti-Fornero. "Non sono d'accordo con il premier - ha detto oggi il presidente della commissione Lavoro della Camera - quando afferma che abbiamo evitato di intervenire sulle pensioni nel 2015 - ha aggiunto Cesare Damiano riportando le parole pronunciate oggi da Matteo Renzi - perché era alto il rischio di fare un pasticcio".

Pensioni e flessibilità, botta e risposta tra Renzi e Damiano

Di tutt'altro avviso l'ex ministro del Lavoro del Governo Prodi, il quale invece ritiene che sulla questione previdenziale si è fatto "molto allarmismo e disinformazione". "Sulle pensioni, negli ultimi mesi - ha detto il parlamentare dalla minoranza del Pd replicando in una nota alle ultime dichiarazioni del premier alla conferenza di fine anno - si è fatto molto allarmismo e disinformazione, non trasparenza". Damiano ha ricordato a Renzi che i diversi disegni di legge sulla flessibilità in uscita presentati da diversi parlamentari del Partito democratico "sono chiare, non pasticciate e già depositate". Inoltre, l'ex sindacalista della Cgil ritiene che sia possibile introdurre nuove formule per la pensione anticipata e creare nuovi posti di lavoro per i giovani "a costo zero".

"Siamo in grado di dimostrare a Renzi - ha detto il presidente della commissione Lavoro di Montecitorio - che sono a costo zero".

Prepensionamenti nel 2016, già formulate le proposte del Pd

"Anticipando la pensione di 4 anni con 35 di contributi e l'8 % di penalizzazione - ha spiegato Damiano sollecitando un confronto con il governo - si possono, con il turn over, aprire le porte delle aziende ai giovani".

Damiano, che comunque esprime apprezzamento per la salvaguardia esodati e l'estensione dell'opzione donna nella legge di Stabilità 2016, si dice d'accordo con Renzi sulle riduzioni delle pensioni alte: non sono da considerare pensioni d'oro quelle di 2.000/3.000 euro al mese. Critiche al premier Renzi dopo la conferenza stampa di fine anno arrivano anche dai sindacati.

"La Legge di stabilità - ha detto il segretario confederale Uil Domenico Proietti - non ha modificato la Legge Fornero sulle pensioni. Nel 2016 per tanti italiani - ha sottolineato - le conseguenze saranno pesantissime. Il Governo - ha aggiunto il sindacalista diffidando dalle promesse di Renzi - torna oggi a fare annunci. Così, al danno - ha affermato Proietti - si aggiunge anche la beffa".