Resta nell'agenda del governo, del parlamento e della maggioranza la riforma delle Pensioni. Ad assicurarlo, dopo il correlatore della legge di Stabilità 2016 alla Camera, Paolo Tancredi, di Area Popolare (Ncd-Udc), è oggi il presidente della commissione Lavoro di Montecitorio, Cesare Damiano, della minoranza Pd, già autore di diversi ddl per la flessibilizzazione dell'uscita dal lavoro e l'accesso a nuove soluzioni di pensione anticipata. "Dopo la maratona della legge di Stabilità - ha dichiarato in un comunicato il presidente della commissione Lavoro della Camera - dobbiamo individuare adesso gli obiettivi per il 2016".

Riforma pensioni nell'agenda del Governo Renzi per il 2016

La prima partita da giocare nei primi mesi del nuovo anno, sarà quella sulla questione previdenziale in gran parte ancora irrisolta, anche se vengono intanto salutati con favore i primi interventi sulle pensioni inseriti nella manovra finanziaria ed economica del Governo Renzi. "La settima salvaguardia per gli esodati e l'adozione del contatore per Opzione donna - ha aggiunto il parlamentare della minoranza dem - rappresentano un passo avanti importante e sono il frutto della nostra iniziativa. Ma la guardia - ha sottolineato - non va abbassata". Se non per altro, perché ancora c'è da far approdare in porto la riforma pensioni generale, che dovrà intervenire con alcune correzioni alla legge Fornero in materia di flessibilità e prepensionamenti per tutti a partire dai 62 anni con lievi - e non eccessive come quelle attuali anche se in parte ridotte - penalizzazioni sugli assegni.

Per la minoranza Pd decisiva la questione flessibilità in uscita

"La battaglia decisiva per il 2016 - ha affermato Cesare Damiano - sarà la flessibilità delle pensioni". Un impegno che va di pari passi con quello sul "monitoraggio puntuale - ha proseguito - delle lavoratrici che hanno scelto Opzione donne". Sulla flessibilità in uscita dal lavoro per l'accesso al trattamento previdenziale "abbiamo già incardinato le proposte in Commissione Lavoro - ha ricordato il deputato di 'Sinistra e cambiamento' - e chiederemo un confronto con il Governo".

Sull'opzione donna, "riteniamo che ci siano le condizioni - ha assicurato il presidente della commissione Lavoro della Camera per certificare un risparmio di risorse che andrà a prolungare - ha specificato anche su Facebook - la sperimentazione oltre il 31 dicembre 2015".

Quota 41 per lavoratori precoci e Opzione donna fino al 2018

Una soluzione che permette così di dare ad altre lavoratrici la possibilità di accedere all'opzione donna. Su Facebook prosegue nel frattempo la battaglia delle lavoratrici per "Opzione donne fino al 2018" per l'estensione di altri tre anni del regime previdenziale in sperimentazione a adesso solo in parte prorogato e quella dei "Lavoratori precoci uniti per la tutela dei propri diritti" che chiedono di potere andare in pensione con la soluzione Quota 41, ovvero con 41 anni di contributi previdenziali a prescindere dall'età. Proposta rilanciata anche nella piattaforma unitaria di Cgil, Cisl e Uil. Riuscirà il Governo Renzi a dare a tutti le risposte attese nei primi mesi 2016 così come promesso dal premier? O il 2016, anziché l'anno della svolta, sarà l'anno dell'ennesimo rinvio della riforma pensioni?