"Quota 41 per tutti per i lavoratori precoci". E' questa la proposta di Cesare Damiano, già formulata in un apposito ddl incardinato in commissione Lavoro alla Camera, per il pensionamento dei lavoratori precoci. Il parlamentare della minoranza dem ha rilanciato la proposta in tv durante la puntata di Manda Rai Tre in buona parte dedicata al tema della riforma Pensioni, dai lavoratori precoci all'Opzione donna passando per la questione esodati comprese le misure contenute nella legge di Stabilità 2016.

Riforma delle pensioni, la minoranza dem incalza l'esecutivo

A chiedere chiarimenti in studio sulla pensione dei lavoratori che hanno cominciato a lavorare sin da giovanissimi, è stato Angelo Novelli, tra i componenti del gruppo "Lavoratori precoci uniti a tutela dei propri diritti" su Facebook, che alla conduttrice del programma, Elsa Di Gati, ha portato in dono un dvd con la scritta "Quota 41" in copertina, con un video viene raccontata direttamente da uno di loro la storia "parlata e musicata" dei lavoratori precoci e le ingiustizie della legge Fornero. "Ho iniziato a lavorare a 14 anni", racconta il signor Novelli. "Ho 59 anni di età, oltre i 41 anni di contribuzione. Con la riforma Fornero non posso andare in pensione.

C'è gente come me che però non ha un lavoro, e dunque nemmeno reddito, e deve aspettare fino a 67 anni per avere una pensione che sarà pure misera, visto che non può più versare i contributi". Il presidente della commissione Lavoro di Montecitorio conosce bene la situazione dei lavoratori precoci e sul punto ha le idee abbastanza chiare.

Damiano: per i lavoratori precoci bastino 41 anni di contributi

"Di fronte al chi mi dice: ma come, quelli che hanno cominciato a lavorare a 15 anni li vuoi mandare in pensione a 56 anni? Io dico: sì!", ha detto Cesare Damiano che roprio nei giorni scorsi ha condiviso la proposta unitaria dei sindacati per la pensione anticipata a 62 anni per tutti e per Quota 41 destinata ai precoci.

"Perché i lavoratori precoci per tutta la vita - ha detto il parlamentare della minoranza del Pd - hanno fatto lavori pesanti e mal retribuiti". "Con quarantuno anni di contributi si avrà il diritto di andare in pensione?" Incalza la conduttrice. "Nella mia proposta - ha spiegato Damiano - c'è che anziché avere 41 anni per gli uomini e 42 per le donne. Io dico tagliamo la testa al toro e facciamo 41 anni per tutti, considerando di persone che hanno cominciato a lavorare molto giovani. E' un fatto di giustizia. E una questione di principio: un conto - ha detto l'ex ministro del Lavoro - è fare il professore universitario un conto fare il lavoratore alla catena di montaggio". Damiano ieri, con un post su Facebook in cui ha taggato Matteo Renzi, ha chiesto al premier e al leader del Pd di mettersi subito a lavorare sulla riforma pensioni promessa dopo l'approvazione definitiva della legge di Stabilità 2016. Renzi, stavolta, manterrà la promessa?