Altro che eliminazione della 'supplentite', quella 'odiata' dal ministro Giannini, dal premier Renzi e dal sottosegretario Faraone. A quanto pare, il mastodontico, colossale piano assunzioni della Buona Scuola non solo non eliminerà le supplenze ma addirittura finirà per incrementarle.
Infatti, secondo quanto riportato sul numero odierno di 'Italia Oggi', l'incremento del numero dei contratti a termine, alla fine, sarà molto vicino a quello delle immissioni in ruolo da graduatoria a esaurimento, ovvero 50.000 posti.
Assunzioni scuola e supplenze: il paradosso del piano straordinario Miur Buona Scuola
In pratica, per ogni assunzione relativa alla fase B e C, l'amministrazione centrale sarà costretta a provvedere una supplenza almeno fino al 30 giugno 2016 e tutto ciò a prescindere dalla presa di servizio immediata da parte del docente neo assunto o dal differimento della stessa al primo giorno seguente la scadenza del contratto a termine.
In questo mese di dicembre, gli Uffici Scolastici Regionali saranno chiamati ad effettuare un'altra cospicua tornata di nomine a tempo determinato e questo perchè si andranno a verificarsi le seguenti due situazioni: la prima è la diretta conseguenza della presa di servizio del docente neo immesso in ruolo al termine della fase C che lascia la supplenza alla quale era stato assegnato; la seconda è il differimento della presa di servizio da parte del docente neo assunto che decida di completare i termini del contratto di supplenza.
Supplenze: una conseguenza dei criteri sbagliati dalla Buona Scuola
Ecco perchè gli USR saranno chiamati ad individuare (attraverso lo scorrimento delle Graduatorie ad esaurimento) nuovi insegnanti per poter coprire questi posti lasciati liberi. Naturalmente, il Ministero dell'Istruzione non farà altro che ribadire il concetto dell''anno zero' della Buona Scuola, di come l'anno scolastico 2015/2016 debba essere considerato come un 'esperimento': sta di fatto che le assunzioni scolastiche dovevano, invece, seguire determinati criteri, primo fra tutti quello legato alla continuità didattica.
La Buona Scuola, invece, si è affidata solamente alla 'fredda legge dei numeri' senza tener conto, invece, della logica e del buon senso: ecco perchè si è finito per assumere molti insegnanti nei 'posti sbagliati' e non sono stati immessi in ruolodocenti che, al contrario, avrebbero soddisfatto le esigenze delle singole scuole.