Dopo la sentenza della Corte di Cassazione sull'applicazione delle modifiche all'articolo 18 anche al pubblico impiego, c'è voluto poco a rendersi conto che i docenti della Scuola assunti dopo il 7 marzo 2015 sono tutti a rischio licenziamento "facile" senza possibilità di reintegrazione. Secondo la Suprema Corte, le regole valide per i lavoratori del settore privato sono applicabili anche a quello pubblico. Eppure quando i timori al riguardo erano stati espressi, Renzi aveva garantito il contrario. E adesso che si fa? Commentando quanto accaduto, il Premier ha tentato di rassicurare tutti, parlando di un prossimo intervento che chiarirà lecose.
Scuola, licenziamenti PA: cosa vuole fare Renzi?
Renzi ha affermato che il lavoro fatto sulla legge delega ha a che vedere solo col settore privato e non con gli statali, per cui i neo docenti possono stare tranquilli. Il ministro Madia ha sottolineato che la riforma dell’art. 18 non vale per i lavoratori pubblici, 'perché c’è la differenza sostanziale costituita dal datore di lavoro'. Cosa intendono fare, ora che la Corte di Cassazione ha espresso parere diverso? Renzi rassicura che con il Decreto Legislativo di riordino del lavoro pubblico intende escludere i lavoratori statali dall'applicazione del Jobs Act. Ma resta il dilemma: questo non rappresenterebbe una disparità di trattamento tra i lavoratori pubblici e privati?
La risposta è sì, infatti la Corte di Cassazione ha motivato la sua sentenza proprio affermando che ciò che è valido nel settore privato è attuabile anche in quello pubblico.
Sarà comunque una disparità
Ma supponendo che si voglia uniformarele regole del pubblico impiego a quello privato per non fare disparità tra pubblici e privati, resta il fatto che queste si applicano solo a chi è stato assunto dopo il 7 marzo 2015 (data dell'entrata in vigore della riforma all'articolo 18).
Ciò significherebbe che molti docenti, dopo aver ottenuto il ruolo in seguito ad anni di precariato, si ritroverebbero ad avere un lavoro meno stabile rispetto ai colleghi assunti negli anni precedenti. Restiamo a vedere come Renzi metterà d'accordo i lavoratori pubblici e privati... nonché i tribunali.Resta aggiornato sulla scuola cliccando il tasto Segui.