Le ultime notizie sulle pensioni aggiornate ad oggi 16 dicembre ci riportano le novità su Tito Boeri, presidente Inps, e i lavoratori precoci. La giornata di ieri ha visto l'approvazione da parte della Camera di alcuni emendamenti presentati dal governo nei giorni scorsi, come vi avevamo anticipato in un precedente contributo. Sì dunque alla cancellazione della penalizzazione per i precoci usciti prima del 2015. Sempre ieri c'è stato il via libera anche per l'introduzione di un contatore alle domande presentate per il regime sperimentale opzione donna e ai fondi utilizzati nella pratica.
Pensioni, Tito Boeri lancia l'allarme
È tornato a parlare il presidente dell'Inps Tito Boeri. L'economista italiano era presente in audizione alla Camera. Il suo discorso è stato incentrato sull'innalzamento del tetto all'uso del contante, che con la Legge di Stabilità è passato da 1000 a 3000 euro. Il numero uno dell'Inps ha chiesto che l'innalzamento della soglia previsto dalla manovra finanziaria del 2016 non si applichi ai trattamenti previdenziali.
Nel motivare la sua richiesta, Boeri ha spiegato: "Il rischio è di avere pensionati che vengono truffati nel prelievo del contante".
Durante il suo intervento, il professore della Bocconi ha inoltre annunciato l'intenzione di avviare un'operazione straordinaria di svalutazione delle partite inesigibili, sottolineando i 95 miliardi di crediti contributivi accumulati al mese di settembre di quest'anno.
Primo provvedimento per i lavoratori precoci
Primo passo da parte del governo in direzione dei lavoratori precoci. Come ha spiegato Cesare Damiano, la Camera ha approvato l'emendamento che chiedeva lo stop alle penalizzazioni delle Pensioni per chi fosse uscito dal mondo del lavoro prima del 2015. La misura vale per il periodo 2012-2014 e per chi è andato in quiescenza prima dei 62 anni di età.
Adesso i precoci restano in attesa delle prossime decisioni da parte del governo in merito alla questione relativa all'uscita "anticipata". Tra virgolette perché non è corretto chiamare pensione anticipata l'istituto che consente ai precoci di andare in pensione dopo 42 anni e 6 mesi (dal 2016 occorreranno 4 mesi in più) di contributi indipendentemente dall'età.
Rimane sempre valida la richiesta per l'approvazione di quota 41, proposta contenuta nel disegno di legge di Cesare Damiano.
Per concludere la discussione sui lavoratori precoci, ricordiamo che giorni fa era stato bocciato l'emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle relativo alla proposta quota 40. A darne notizia l'onorevole Tripiedi. A favore dei precoci, oltre al Movimento di Grillo, si batterà anche la Lega Nord.
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