Il concorso Scuola 2016 comincerebbe, a detta dei sindacati, ad evidenziare già alcune contraddizioni. A sottolinearle è in particolare Domenico Pantaleo, segretario generale della CGIL. Secondo Pantaleo, la legge 107 sulla riforma della Buona Scuola ideata dal governo Renzi comincerebbe a rivelare alcuni aspetti non coerenti. La CGIL sostiene che nemmeno l'assunzione dei precari del 2015 ha risolto il problema del precariato. Secondo il noto sindacato, la questione si potrebbe risolvere soltanto con un piano assunzionale pluriennale.

I docenti non stabilizzati

La CGIL, attraverso il suo segretario generale, ha messo in evidenza che la riforma portata avanti dal governo non ha risolto alcuni problemi fondamentali della scuola legati al precariato. Nello specifico rimarrebbero difficoltà per tutti quegli insegnanti che non sono stati stabilizzati. Ci si riferisce soprattutto a chi è inserito nella seconda fascia delle graduatorie. Qui troviamo dei docenti abilitati con tanti anni di servizio e che potrebbero insegnare anche materie come la matematica alla scuola secondaria di primo grado o che potrebbero essere utilizzati sul sostegno, figure assenti nelle graduatorie ad esaurimento.

Nella seconda fascia delle graduatorie di istituto ci sono anche insegnanti che hanno più di 36 mesi di servizio, ma che la legge 107 non ha preso in considerazione.

Inoltre la CGIL ha fatto notare che le assunzioni su potenziamento avviate nell'anno scolastico 2015/2016 non hanno risolto il problema delle assunzioni dei docenti della scuola dell'infanzia, gran parte ancora precari.

Le reazioni

Secondo la CGIL, andava riservato un canale privilegiato per le assunzioni a tempo indeterminato a chi ha 36 mesi di servizio.

Proprio per questo il sindacato ritiene che il piano straordinario di assunzioni abbia prodotto delle vere e proprie disparità. E' per questo che le organizzazioni sindacali hanno deciso di promuovere un ricorso al Tar, il cui giudizio arriverà nel corso del mese di maggio. Intanto i sindacati vogliono proseguire la lotta per difendere i diritti di chi, secondo essi, non ha trovato giustizia.