Secondo il Presidente dell'INPS è il Parlamento Italiano a non volere che gli italiani sappiano quanto andranno a percepire di pensione. La sua convinzione nasce dal fatto che lebuste arancioni dell’Inps, quelle che consentivano ai cittadini di essere informati sulle previsioni di pensione, non devono essere spedite. Il motivo di tale diniego è perché all'istituto hannoproposto di tagliare i vitalizi. Boeri lo afferma durante l’intervista che ha rilasciato nella trasmissione di Maria Latella su Skytg24.Poiché, per poter inviare le buste arancioni, all'INPS bisognava spostare delle somme all’interno del bilancio dell'istituto per due volte qualcuno nel Parlamento ha fatto togliere queste due righe dall’emendamento.

Se fosse vero sarebbe un fatto molto grave.

Le parole del vicepresidente della commissione europea, Valdis Dombrovskis, lasciano lo spazio per ottenere, compatibilmente alle risorse disponibili, ancora un poco di flessibilità. Flessibilità che darebbe spazio alle speranze dei giovani di poter accedere al mondo del lavoro e, secondo Boeri, le proposte dell'INPS vanno in questa direzione. La flessibilità ha nell'immediato dei costi per lo Stato più alti che però, nel tempo, andrebbero a diminuire e a diventare anzi una risorsa. Il vero problema che sta nascendo adesso è quello di chi perde il lavoro quando questo avviene all'età di 55 anni. Si tratta pertanto di emergenza sociale perché In Italia manca un sistema di assistenza di base come negli altri Paesi.Boeri ha quindi ricordato che le proposte fatte dall'Inps sulle Pensioni vanno in questa direzione.

Secondo il Professore bisogna aiutare quelli che vogliono uscire dal mondo del lavoro perché questo favorirà l'assunzione di nuovi giovani.

Ma la proposta dell'Istituto di favorire la messa in quiescenza dei lavoratori all'età di 63 anni e 7 mesi lascia molte perplessità e tra i lavoratori precoci c'è chi rimpiange la legge Fornero. La proposta di Boeri è peggiorativa anche perché la penalizzazione del 10% è sulla parte retributiva dell'assegno.Il DDL 857 di Damiano dà la possibilità di accedere alla pensione anticipataa partire da 41 anni di contributi indipendentemente dall'età anagrafica e con un anno di ulteriore anticipo rispetto al Piano dell'Inps, cioè a partire dai62 anni e 7 mesi.