Leultime notizie sulle pensionici rivelano che le risposte non sono ancora arrivate, sebbene attese ed invocate da molti. Ci riferiamo alle risposte da parte del governo alle proposte fatte dalle tre organizzazioni sindacali Cgil, Uil, Cisl unitariamente dopo l’iniziativa comune del 17 dicembre scorso. La proposta prevedeva la richiesta della riforma del sistema previdenziale basato sull’introduzione della flessibilità e la quota 41 per i lavoratori precoci. Trattativa in stallo, ribadisce Vera Lamonica della Cgil, nonostante le promesse del Presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Per Vera Lamonica, i sindacati sono pronti alla mobilitazione a favore dei lavoratori precoci
La segretaria federale della Cgil Vera Lamonica, annuncia che presto si procederà ad azioni di mobilitazione, considerato il silenzio del Governo e del premier Matteo Renzi in particolare, che aveva garantito che nel corso del 2016 si sarebbe affrontato il tema della flessibilità in uscita e dellapensione anticipata. Se il governo c'è, che batta allora un colpo, il sindacato è pronto e disponibile al confronto, attende solo un segnale da Palazzo Chigi, afferma Vera Lamonica. Ricordiamo che le proposte contenute nella piattaforma unitaria Cgil, Cisl, Uil oltre che la flessibilità in uscita riguardano anche i lavoratori precoci.
L'ipotesi confederale ricalca quella del disegno di legge 857 presentato dal Partito Democratico a firma di Damiano – Baretta - Gnecchi nel 2013, e fatto proprio anche dalla Commissione lavoro della Camera il cui presidente è Cesare Damiano. Nella fattispecie la proposta unitaria delle tre organizzazioni sindacali per i lavoratori precoci, prevede di legare la pensione alla contribuzione effettuata nel corso degli anni lavorativi, 41 anni per la precisione, senza vincoli anagrafici né penalizzazioni.
L'unico vincolo dei 41 anni significherebbe consentire ai “giovani” lavoratori poter andare in pensionesenza attese dovute all’aspettativa di vita. Il silenzio del governo, sulle richieste dei sindacati, può essere determinato dalla ferma presa di posizione dell’Unione Europea che ha posto un freno ad ogni tentativo di riforma del sistema pensionistico? Questo lo vedremo nei prossimi giorni, quando la discussione entrerà nel vivo.
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