È stata fissata al 1° marzo 2016 la scadenza per la presentazione della domanda di pensione per gli esodati coperti dalla settima salvaguardia prevista dalla legge di Stabilità 2016. Interessati alla tutela sono circa 25 mila esodati rimasti senza occupazione, che vanno ad aggiungersi ai 170 mila, poi ridotti a circa 156 mila, salvaguardati dalle precedenti sei leggi. E’ importante presentare la domanda nel termine indicato per assicurarsi la tutela che non prevede, però, la possibilità di ottenere arretrati. La decorrenza della pensione dovrà essere, infatti, successiva al 1° gennaio 2016, giorno dell’entrata in vigore della nuova legge di Stabilità.

Esodati, come presentare domanda per la pensione

La domanda dovrà essere presentata alla direzione territoriale del lavoro tramite posta elettronica certificata (Pec) oppure mediante raccomandata con ricevuta di ritorno. Con la tutela, i salvaguardati potranno avvalersi degli stessi requisiti pensionisticiantecedenti la riforma Fornero . In particolare, sono quattro le categorie di contribuenti che vi rientrano secondo quanto previsto dalla circolare n. 31/2015 del Ministero del Lavoro che detta istruzioni operative agli interessati.

Categorie esodati che potranno fare domanda per settima salvaguardia

Potranno presentare domanda i lavoratori che attualmente si trovano in mobilità o in trattamento speciale del settore dell’edilizia che fanno parte degli accordi governativi e non, comunque conclusi entro la fine del 2011.

La misura, nella quale rientrano 6 mila e 300 esodati, riguarda anche chi ha lavorato entro il termine del 31 dicembre 2012 per imprese cessate o con procedure concorsuali.

Altra categoria di soggetti interessati sono coloro che matureranno i requisiti per la pensione in base a quanto previsto prima della legge Forneroed entro 60 mesi dall’entrata in vigore della legge stessa.

Dunque, il termine per maturare i requisiti è fissato al 6 dicembre 2016. Rientra anche chi ha lavorato con accordi individuali e collettivi entro la data del 30 giugno 2012 senza contratto a tempo indeterminato.

Circa duemila saranno, invece, i salvaguardati che, nel corso del 2011, erano in congedo per l’assistenza di figli disabili gravi, mentre tremila soggetti rientrano tra coloro che hanno svolto attività con contratto a tempo determinato o in somministrazione, cessati tra l’inizio del 2007 e la fine del 2011.