Il dossier della previdenza resta fermo sul tavolo del Governo all'inizio del 2016, mentre le richieste dei lavoratori e dei sindacati continuano a spingere per l'adozione di nuove misure di welfare e della flessibilità in uscita dal lavoro. Al rebus dello scenario appena delineato concorrono da un lato le proposte in arrivo dalla Commissione lavoro alla Camera, di cui abbiamo parlato in modo approfonditonei nostri precedenti articoli. Dall'altro lato vi sono le ipotesi del Presidente Inps Boeri per l'avvio di un reddito minimo di garanzia per coloro che perdono il lavoro dopo i 55 anni di età.

Si tratta di soggetti che solo in un caso su dieci riescono a reinserirsi nel mondo produttivo, motivo per il quale il piano del Presidente della previdenza pubblica prevederebbe l'avvio di un benefitassistenziale mensile che vadalle 500 € alle 1050 €, in base alla composizione del nucleo familiare. L'idea consiste quindi nel creare un "sostegno di inclusione" che possa effettivamente accompagnare le persone in età avanzata e con situazioni di disagio fino alla maturazione dei requisiti di pensionamento.

Riforma pensioni e welfare 2016, al Paese serve una rete di assistenza di base

In base a quanto rilevato dalla stessa Inps, quello di cui avrebbe bisogno il nostro sistema di welfare è una "rete di assistenza di base", visto che "al di sopra dei 55 anni è molto difficile trovare un impiego alternativo".

Parallelamente a questa misura ricordiamo chela Commissione lavoro alla Camera hagià depositato due proposte utili all'anticipazione dell'accesso all'Inps e al riavvio dei meccanismi di turn over. Si tratta della Quota 97 con base di partenza a 62 anni di età (più 35 anni di versamenti e l'8% di penalità massima), oltre alla cosiddetta quota 41 in favore dei precoci.

Quest'ultima misura dovrebbe permettere ai pensionandi di ottenere l'accesso alla quiescenza indipendentemente dall'età anagrafica effettivamente maturata. Se queste propostedovessero realizzarsi assiemeal reddito di assistenza previstonel piano Boeri, si potrebbe effettivamente costruire un welfare in grado di calmierare molte delle situazioni di disagio che attualmente affliggono i lavoratori in età avanzata, dopo l'irrigidimento dei requisiti di uscita dal lavoro avvenuto nel 2011 con la Riforma Fornero.

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