Il tema della riforma pensioni resta sempre un argomento molto caldo e, come un po' tutti gli anni, anche nel 2016bisogna aggiornare le fasce di retribuzione dei lavoratori dipendenti e di reddito dei lavoratori autonomi, sulle quali verrà applicata l'aliquota di rendimento per calcolare quale sarà la quota di pensione soggetta al sistema retributivo. Le aliquote sono stabilite in misura decrescente, basate sul principio di solidarietà tra lavoratori.Viene riconosciuto, infatti, il 2% della pensione per ogni anno di contributi versati (fino ad un massimo di 80% con 40 anni di contribuzione) sui redditi fino a 45.123 euro lordi e le aliquote che, sulle quote superiori, diminuiscono in modo lento.

Pensioni, come calcolare la quota soggetta al retributivo?

Prendiamocome esempio un lavoratore che va in pensione nel 2016 con 42 anni e 10 mesi di contribuzione,che ha cominciato a pagare la quota Inps dal 1973 e che quindi può vantare oltre 18 anni di versamenti entro il 1995 e di conseguenza mantiene il diritto alsistema retributivo più favorevole fino al 2011 (anno in cui poi è stato abolito per tutti i lavoratori). L'Inps, che tra l'altro ha da poco pubblicato gli aggiornamenti sui limiti di redditoper gli assegni familiari, calcolerà la pensione dividendo la quota in due parti: dal 1973 al 2011 verrà calcolata col sistemaretributivo, mentre dal 2012 al 2016 col metodo contributivo.

I rendimenti della pensione si applicheranno solamente alle retribuzioni o redditi del periodo che va dal 1973 al 2011, che per i lavoratori "più anziani" è la parte più importante e più corposa della pensione.

Per gli anni dopo il 2011, invece, si applica il metodo contributivo e l'assegno verrà calcolato attraverso i contributi versati e non basandosi sulle retribuzioni percepite. Nei casi maggiori, dunque, tale calcolo costituirà una prestazione dell'assegno pensionistico inferiore.

Per quanto riguarda gli anni calcolati attraverso il sistema retributivo, bisogna fare un'altra distinzione tra gli anni precedenti al 1992 e quelli a partire dal 1993 fino al 2011.

Nel primo caso, le fasce di reddito sulle quali vengono applicate le aliquote di rendimento sono quattro: partono dal 2% fino all'1% a seconda dei redditi, nel secondo caso, invece, le fasce di reddito sono cinque e arrivando adaliquote dello 0,90%.

Le tre quote di pensione

In pratica un lavoratore di questo genere, avrà la suapensionesuddivisa in tre parti: la prima quota relativa agli anni tra il 1973 e il 1992, la seconda che va dal 1993 al 2011 e la terza che va dal 2012 al 2016.

La prima parte, infatti, fa riferimento alla retribuzione media settimanale degli ultimi cinque anni di lavoro, viene moltiplicata per il numero di settimane lavorate fino al 31 dicembre 1992 e viene applicato il rendimento che corrisponde alla sua retribuzione.

La seconda parte, invece, viene calcolata facendo riferimento alla retribuzione media settimanale degli ultimi 10 anni di lavoro, viene moltiplicata per il numero di settimane lavorate tra l'1 gennaio 1993 e il 31 dicembre 2011 e viene applicato il rendimento che corrisponde alla sua retribuzione. La terza, e ultima parte, gli verrà fatta recapitare secondo il sistema contributivo, che riguarda le anzianità maturate dal 2011 in poi.