La questione della mobilità straordinaria 2016/2017 è uno degli argomenti maggiormente discussi in questi giorni tra il personale scolastico. La trattativa Miur-sindacati è complicatissima, lo abbiamo visto nelle ultime settimane, ma qualche piccolo passo avanti c'è stato, in occasione dell'ultimo incontro del 28 dicembre scorso: il prossimo confronto era stato fissato per venerdì 8 gennaio ma successivamente è stato rinviato a lunedì 11.

Contratto mobilità 2016/7: la fretta è cattiva consigliera

Il Ministero dell'Istruzione intende arrivare alla stesura del contratto di mobilità entro la fine del mese di gennaio per far si che le domande per i trasferimenti del personale scolastico possano essere inviate entro marzo.

Ancora una volta è una lotta contro il tempo, così come lo è stata l'approvazione 'frettolosa' della contestatissima legge 107, senza contare i continui rinvii per l'uscita dei bandi di concorso.

I sindacati si stanno opponendo all'evidente differenza di trattamento tra docenti di ruolo e i neoassunti nelle diverse fasi del piano di assunzione ed è per questo che si stanno battendo affinchè venga data la possibilità a tutti di partecipare alla mobilità, senza che vengano posti limiti o restrizioni per quelli che saranno i posti vacanti e disponibili.

Mobilità straordinaria 2016/7: accordo Miur-sindacati possibile?

La notizia positiva è che il Ministero dell'Istruzione potrebbe dare il proprio assenso alla domanda di mobilità fino al livello provinciale, non su ambiti territoriali ma su scuole specifiche.

Ciò significherebbe che i docenti assunti ante approvazione legge 107 avranno la possibilità di presentare domanda di mobilità, continuando a indicare le singole scuole. Considerando, però, che i docenti immessi in ruolo con le fasi 0 e A (sia da GM che da GaE) potranno ancora beneficiare delle vecchie regole sulla mobilità, si prospetta la 'grana' dei neoassunti in fase B e C che non vorrebbero restare gli unici a finire negli ambiti territoriali.

Un'ulteriore apertura del Miur è quella riguardante i docenti di sostegno: si prospetta la possibilità che questi possano ottenere una titolarità sia in fase provinciale che interprovinciale alla stregua dei colleghi di ruolo su posti comuni.

E' ancora presto per cantar vittoria perchè, ormai, ci siamo abituati agli improvvisi dietrofront del Miur: finora il parere dei sindacati, per il governo Renzi, è contato come il due di picche quando la briscola è cuori e non solo per la Scuola ma anche in altri ambiti. Vedremo chi avrà la meglio in questo braccio di ferro. Quella della mobilità straordinaria 2016/7è un'importantissima partita a scacchi: la scuola non può permettersi di farsi dare scacco matto.