Dopo tanta attesa (troppa), arriveranno oggi, martedì 19 gennaio 2016, i pagamenti relativi alle supplenze relative ai mesi da settembre a dicembre 2015. Un'attesa 'vergognosa', così come stato sottolineato più volte dai sindacati, dall'opposizione politica e, ovviamente, dal personale scolastico che sulle varie reti social, ha condannato l'operato, o meglio il 'non operato', del governo Renzi che, nonostante continui a scomodare toni superlativi per esaltare la Buona Scuola, non trova nemmeno le risorse per pagare le supplenze.

Stipendi docenti precari, news 19 gennaio 2016: oggi verrà effettuato l'accredito

I pagamenti di oggi fanno riferimento al decreto emesso il 23 dicembre scorso, sottoscritto dal ministro dell'economia Pier Carlo Padoan e dal ministro dell'Istruzione, Stefania Giannini, mediante il quale si autorizzava l'emissione straordinaria. Lo stesso portale NoiPa, lo scorso 14 gennaio, ha pubblicato una nota firmata dal ministero dell'economia, attraverso la quale si comunica il pagamento degli stipendi ai circa centotrentaduemila docenti che hanno prestato servizio o che tuttora lavorano con supplenze brevi. Si tratta di un numero particolarmente alto, anche perchè molti di questi insegnanti hanno accumulato, nel frattempo, più supplenze considerando la durata minima del servizio prestato.

Scuola, pagamento supplenze: ancora ritardi nei prossimi accrediti?

Il pagamento delle supplenze comporterà una spesa complessiva di circa ottanta milioni di euro, dopo quella di circa sedici milioni e mezzo che venne affrontata lo scorso 24 dicembre per l'erogazione della prima tranche di pagamenti che aveva riguardato circa venticinque mila docenti.

Il vergognoso ed imperdonabile ritardo, in ogni caso, non può che far preoccupare i precari supplenti per ciò che succederà nei prossimi mesi: si è trattato solo di un 'misunderstanding' istituzionale oppure dovremo fare i conti con questi inaccettabili ritardi anche in futuro?

Il sottosegretario al Miur, Davide Faraone ha assicurato che, con l'inizio del 2016, tutto tornerà alla normalità, ma sappiamo bene, però, che 'tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare', o per meglio dire, c'è di mezzo il Miur...