Sempre più spesso si parla di stress da insegnamento e delle conseguenze cliniche del lavoro da insegnante e sebbene la letteratura scientifica sia ancora piuttosto scarna, i risultati non mancano di suscitare un certo stupore e preoccupazione. Recentemente un articolo pubblicato su Deutsches Arzteblatt International, rivista di medicina sociale del lavoro, dal titolo “la salute degli insegnanti” ha posto l’accento su un fenomeno che già nel 2006 in Francia aveva allertato gli studiosi. Qui i docenti sono stati seguiti, oltre che dal medico generico, anche da un team di psichiatri i quali hanno evidenziato un fenomeno inquietante: il numero di insegnanti affetti da patologie psichiatriche è stato superiore alle aspettative.

Germania, docenti più a rischio patologie del sistema nervoso

Nello studio effettuato in Germania si è scoperto che oltre 800mila docenti praticano uno stile di vita sano (più della maggioranza della popolazione) e si assentano meno dal lavoro per malattia, ma nonostante ciò sono affetti da patologie psichiatriche più di tutte le altre categorie professionali. Nonostante una dieta più sana, tassi di colesterolo bassi e una media fumatori inferiori a quella nazionale, la tendenza all’ipertensione tra questi lavoratori presenta una maggiore incidenza. Il punto centrale dello studio è che in Germania gli insegnanti sono la categoria professionale maggiormente soggetta a patologie del sistema nervoso.

Nevrosi, esaurimento, perdita di concentrazione, amnesie, mal di testa, aggressività, insonnia e irritabilità sembrano essere la norma, accompagnati in alcuni casi da occhi rossi, flash cutanei e formicolii alle mani. Il 50% di coloro che rinunciano alla carriera da insegnante mostra diagnosi psicopatologiche e a risentirne di più sono essere le donne.

Stress da insegnamento e normative: la situazione in Italia

Ma qual è la situazione nel nostro Paese? A occuparsi del fenomeno per la prima volta fu il dotto Vittorio Lodolo D’Oria che nel 2004 si rese conto che la percentuale di malattie psichiatriche tra gli superava l’incidenza media delle altre categorie professionali. Ad oggi l’analisi del fenomeno Italiano non è stata particolarmente arricchita e fanno letteratura due soli studi effettuati in Piemonte e Lombardia, i cui risultati non sono affatto rassicuranti.

Questi dati mostrano infatti che i docenti non idonei al mestiere di insegnante lo sono per l’80% per cause psichiatriche. Tuttavia, ricorda lo stesso D’Oria, a prescindere dalle statistiche e dalle evidenze cliniche “la politica inasprisce le regole previdenziali ritardando l’uscita dal sistema scolastico”, senza adottare misure di prevenzione e monitoraggio dello stress.

Per tale motivo D’Oria ha pensato di avanzare all’esecutivo una proposta in tre punti per una Scuola sana: studio retrospettivo delle inidoneità al lavoro per cause di salute e rapporto annuale dei dati sulla salute dei docenti, un progetto di prevenzione dello stress con formazione specifica per i docenti e formazione per i dirigenti riguardo ai propri compiti medico-legali per tutelare la salute di lavoratori e utenza. In Italia, a dir la verità, dei provvedimenti esisterebbero già – il decreto sulla sicurezza sul lavoro 81/2008 e il dm 382/1998 - ma sono rimasti ad oggi del tutto o quasi inattuati.