Finalmente una buona notizia. L'onorevole Walter Rizzetto, membro della Commissione Lavoro, ha dato il suo assenso alla manifestazione che i lavoratori precoci stanno preparando e che si svolgerà il 18 febbraio in piazza Montecitorio a Roma. Il mese scorso, tramite Twitter, Rizzetto aveva fatto sapere che era un convinto assertore della "quota 41" ambita da tutti i lavoratori precoci. Le tre sigle sindacali CGIL, CISL e UIL hanno intanto inviato una lettera a Matteo Renzi e a tutto il Governo chiedendo un incontro per discutere della riforma delle Pensioni.

Il Premier sta continuamente temporeggiando e, anche se ha promesso di risolvere il problema, nei fatti non fa nulla per affrontarlo.

La manifestazione

Il 18 febbraio i lavoratori avranno la possibilità di poter chiedere che venga accolta la loro richiesta di approvare la "quota 41" senza penalizzazioni e senza limiti di età. Uno degli iscritti al gruppo "Lavoratori precoci uniti in difesa dei propri diritti" ha scritto ad Antonio Ricci (autore della trasmissione "Striscia la notizia") e gli ha chiesto di intervenire alla manifestazione per dare un supporto alle voci di tutti i lavoratori. La trasmissionein onda su Canale 5 potrebbe fare un servizio nel quale si potrebbe puntualizzare che la messa in quiescenza dei lavoratori aiuterebbe anche i giovani a trovare un'occupazione.

Chissà se Antonio Ricci raccoglierà la segnalazione e si manifesterà a Montecitorio con una sua troupe.

I lavoratori precoci sono perplessi nel vedere il Governo impegnato solo nella questione delle Unioni Civili. Il buon Matteo Renzi l'anno scorso nel mese di agosto aveva promesso che avrebbe affrontato il problema della flessibilità pensionistica ma, mese dopo mese, la data è stata spostata e attualmente ha preso ancora tempo dicendo che deve essere studiata una soluzione che tenga conto di tanti fattori.

Queste cose si sapevano già da prima e non è che sia cambiato qualcosa da quando i lavoratori hanno chiesto un cambio di rotta. Nel frattempo si sentono solo le voci di chi straparla e finisce di inasprire sempre di più gli animi. Per quanto riguarda invece la reversibilità, Ivan Pedretti (segretario Spi Cgil) haspiegato che le pensioni d'ora in poi saranno legate all'Isee.Pedretti è convinto che si tratti di una "rapina perpetrata ai danni delle donne perché l'età media degli uomini è più bassa e la reversibilità è quindi una prestazione che riguarda soprattutto loro".