Con l’accordo sottoscritto tra il ministero dell’Istruzione e i sindacati sulla mobilità nella Scuola a partire dall’anno scolastico 2016-2017, potrebbe trovare soluzione il problema che ha avuto originenel 2015 dei circa ottomila docenti immessi in ruolo nella fase B in province lontane dalla propria residenza, rispetto ai colleghi assunti in fase C che, pur avendo un punteggio inferiore, hanno avuto l’assegnazione più vicina a casa. Già la legge sulla Buona scuola prevede, per il 2016, una deroga al principio di permanenza di tre anni per i nuovi assunti: pertanto, dovrebbe aumentare la quota dei trasferimenti interprovinciali.
Mobilità 2016, fasi B e C: il meccanismo degli ambiti territoriali
In altre parole, le operazioni di assegnazione delle cattedre dell’inizio dell’anno scolastico in corso hanno favorito gli insegnanti di potenziamento della fase C nonostante la posizione più bassa in graduatoria.
Ma rimane il fatto che le assegnazioni non sono risolutive: infatti, sia i docenti della fase B che quelli della fase C verranno accomunati in un unico canale di assegnazione definitiva degli ambiti territoriali. Questo rimescolamento, a circa un anno di distanza dall’immissione in ruolo, riporterà sullo stesso piano di partenza tutti i neoassunti con la conseguenza che gli insegnanti che per quest’anno scolastico hanno prestato servizio vicino casa, potrebbero essere costretti a fare le valigie perché assegnati a scuole di ambiti distanti.
Domanda mobilità 2016 insegnanti fase B e fase C
Infine ricordiamo che per gli insegnanti immessi in ruolo nelle ultime due fasi ci sarà un meccanismo diversificato per la mobilità 2016a seconda della provenienza dalle graduatorie di concorso o dalle graduatorie ad esaurimento.
Infatti, i primi saranno assegnatari di un ambito nella provincia nella quale sono stati assunti, ma potranno presentare istanza di mobilità territoriale scegliendo ambiti appartenenti ad altre province. In questo meccanismo, però, dovranno attendere l’esito delle operazioni di mobilità relative ai docenti che hanno la precedenza, ovvero quelli immessi in ruolo entro il 2014/15 e i docenti di fase 0 ed A. Più sfavorevole sarà la situazione dei neoassunti nelle fasi B e C provenienti dalle Gae che prenderanno parte alla mobilità tra tutti gli ambiti territoriali nazionali.