Si registra un nuovo intervento del Presidente Inps Tito Boeri in merito al nodo della flessibilità previdenziale e alla necessità di aprirearegole differenti per l'anticipo della data di pensionamento rispetto ai criteri definiti con la legge Fornero nel 2011. Per riuscire a cambiare l'attuale paradigma, serve agire a livello Europeo ed in particolare sul patto di stabilità, che attualmente non permette di intervenire sulla rigidità del sistema. Il ragionamento è stato avanzato durante un'intervista del tecnico concessa per il quotidiano "La Repubblica", nel quale si è più volte evidenziata la necessità di introdurre maggiore flessibilità nel sistema previdenziale.

Il nodo resta però quello dei costi di breve termine, visto che "nel lungo la spesa si riduce con l'anticipo del pensionamento [...] perché l'importo dell'assegno sarà più basso anche se erogato per più anni". Un messaggio che deve evidentemente essere passato primaa Bruxelles, anche perché la spesa per la protezione sociale continuerà a salire nei prossimi anni.

Flessibilità in uscita dal lavoro: importante agire prima che sia troppo tardi

Stante la situazione, Boeri sottolinea come la questione della flessibilità in uscita dal lavoro resti di una certa urgenzaper il comparto previdenziale, nonostante l'esecutivo sembri aver voluto prendere ancora del tempo. L'invito del Presidente Inps è a considerare con attenzione la situazione, perché "l'innalzamento repentino dell'età anagrafica in questi anni di crisi economica ha creato un tappo all'assunzione di giovani".

Di fatto, se le persone vanno in pensione più tardi si viene a creare un problema dal punto di vista dell'occupazione giovanile. Un evento che si è andato a sommare alla situazione di fermo nelle assunzioni relative al comparto pubblico, con le conseguenze che vediamo ad oggi sul mercato del lavoro intellettuale.

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