Le ultime novità sul fronte Scuola, relative al personale ata, dopo i vari fallimenti dei sindacati, che non hanno ottenuto in sede parlamentare alcun riscontro positivo alle richieste, parlano di una nuova fase di mobilitazione.Le proteste sono già iniziate con lo sciopero della scuola del 15 febbraio, i sindacati promettono battaglia, sono troppe le questioni irrisolte ed è in atto una vera paralisi nelle scuole, che solo chi ci lavora può capire, ed uno dei motivi è il limite alle supplenze ata.

Le richieste dei sindacati

Dal 2009 a oggi è stato da più parti decimato l'organico delpersonaleata che annualmente potevaaspirare ad un incarico al 30/06 (un posto da precario, che significava per molti, un lavoro sicuro di anno in anno).

Oggi migliaia di persone che erano occupate nella scuola, sono senza lavoro e con le limitazioni dellalegge di stabilità 2015,non hanno neanche la speranza di ottenere una supplenza breve:l'ultima spiaggia per poter sbarcare il lunarioe accumulare i diritti per una futura pensione.

Nelle scuole le sostituzioni del personale assente non sono assicurate, se manca il bidello la scuola resta chiusa e nelle segreterie con più di tre impiegati, se ne mancano due o tre unità (e ne restano quattro in servizio), non si può chiamare nessun supplente e i colleghi presenti sono costretti a sostituire gli assenti.

I sindacati, dopo le promesse mancate,ritornano a lottare per queste categorie considerate inutili, anche sesono necessarie nelle scuole per il loro funzionamento, e lo fanno con una nuova campagna di mobilitazione.

Lo scopo è chiedere al governo:un piano di assunzionirapportato ad un organico funzionale, diabrogare le norme che prevedono tagli agli organici e il blocco delle supplenze brevi, un regolareturnovere l'abbandono di scelte quali l'esternalizzazione dei servizi ausiliari, tecnici e amministrativi (c'è il personale delle graduatorie in vigore da usare per gli incarichi nelle scuole, alle supplenze brevi tra l'altro non è posto il divieto per il non superamento dei 36 mesi).

I tagli e i diritti dei precari storici

Sono anni che viene chiesto ai governi successivi a quello della catastroficariforma Gelmini,di cambiare direzione e cessare la vessazione contro la categoria ata, ma in sede parlamentare tutte le leggi e i commi finalizzati a ridare respiro a questi lavoratori della scuola, non vengono mai votati, e ogni emendamentovolto a tal fine, non ottiene il passaggio nelle due camere.

La violazione dei diritti di questo personale viene però riconosciuto in ambito giudiziario, perché un elevato numero di personale dei profili ata attualmente disoccupati, ha il requisito di 36 mesi di servizio e ha fatto ricorso e ha ottenuto (o otterrà) il riconoscimento dal giudice all'assunzione a tempo indeterminato e il pagamento degli arretrati spettanti, secondo quanto previsto dalle norme Ue.

Dopo lo sciopero del 15 febbraio la scuola intende ritornare nelle piazze, il personale ata non è stato incluso nel piano d'immissioni e i docenti hanno le loro lamentele su chiamata diretta e trasferimenti per l'a.s. 2016/2017. Le ostilità contro il governo sono di nuovo aperte, la scuola fonte di lavoro è oggi con personale insufficiente e tantissime inefficienze altro che "Buona Scuola".