Giornata importante in tema di pensioni: stando a quanto ha affermato Cesare Damiano nei giorni precedenti, oggi la commissione Lavoro alla Camera svolgerà una pratica sostanziale. In previsione è infatti la valutazione dei tempi e dei modi di discussione della ddl delega al Governo in rapporto al contrasto alla povertà, che riporta quelle famose note di ambiguità che fanno pensare ad un possibile intervento sulle pensioni di reversibilità.
L’intenzione dell’ex ministro del lavoro è essenzialmente quella di portare avanti un emendamento di cancellazione del testo nella sezione riferentesi alla razionalizzazione delle prestazioni previdenziali. Secondo Damiano infatti è necessario, al fine di “sgombrare il campo da dubbi interpretativi” separare nettamente il discorso sulla previdenza da quello sull'assistenza.
Vedremo in questi giorni se il previsto favore della commissione avrà un effettivo riscontro.
Il “sondaggio” web di Renzi
Intanto, il presidente del consiglio Matteo Renzi, in clima di festeggiamento dei suoi due anni alla testa del governo, ha curiosamente su Facebook rilasciato un post che recita “Siamo a metà del cammino, mancano ancora due anni. Qual è per voi la priorità? Quale secondo voi la riforma più urgente, adesso?”.
Il messaggio ha indotto molti utenti ha lasciare personali commenti che includevano il loro giudizio su quella che dovrebbe essere considerata la priorità del momento. È proprio risultato che una maggioranza schiacciante dei commenti ha indicato come gli sforzi del Premier debbano essere dedicati al tema della riforma delle pensioni con particolare focus sull’argomento della flessibilità in uscita.
Scarsa la fetta di commenti dedicati alla legge delega per combattere la povertà, al ddl Cirinnà ed alla riforma del lavoro autonomo. Darà dunque Renzi concretamente ascolto ai pareri espressi dal popolo nel web?
I rischi dei superstiti nella “razionalizzazione”
Ecco qui qualche approfondimento sulla questione pensioni in rapporto alle possibili conseguenze per le condizioni dei superstiti: la minoranza democratica, la parte sindacale e le opposizioni sostengono infatti che il governo intenderebbe far cassa attraverso il trattamento del tema previdenza con grosso danno in primo luogo delle vedove. Nel più volte menzionato disegno di legge Delega infatti vengono citati l’assegno sociale, le pensioni di reversibilità, la cd.
Quattordicesima ed l’integrazione al trattamento minimo.
Dal momento che l’attuale normativa prevede che l’erogazione della prestazione a favore del superstite non sia posta in relazione col reddito del beneficiario, pare proprio che i superstiti siano i più esposti ad eventuali danni. Infatti se il reddito del superstite eccede per 5 volte il trattamento minimo Inps (fissato a circa 2.500 euro mensili lordi), la pensione del superstite viene decurtata del 50% dell’importo base pertinente con la conseguenza che il beneficiario otterrà un'erogazione equivalente al 30% della prestazione fornita al deceduto.