Il bonus di 500 euro, messo a disposizione dalla riforma Buona Scuola in virtù di quanto contenuto nella legge 107, continua a suscitare polemiche all'interno del personale docente. Prendiamo spunto da una lettera inviata da un'insegnante al quotidiano 'Il Mattino di Padova' per riflettere sulle incongruenze e sulle assurdità che stanno accompagnando questa 'novità', decisamente poco gradita da una categoria di lavoratori che attende da anni e anni il rinnovo del proprio contratto economico.

Lettera al 'Mattino di Padova': 'il bonus da 500 euro non l'ho ricevuto, perchè?'

Vera Zanette, questo il nome dell'insegnante che scrive al giornale, svolge il proprio servizio in una Scuola primaria. Dopo un periodo di aspettativa, chiesto per motivi familiari, la maestra è rientrata in servizio lo scorso 2 marzo. Insieme ad una collega, prendono la decisione di partecipare ad un corso di formazione sulle competenze, del costo di duecento euro (durata del corso, due giorni). Inghippo: la docente non ha ricevuto il bonus di 500 euro. Dopo aver contattato la segreteria e ricevuto conferma del diritto a Lei spettante, la maestra cerca di darsi da fare, scrivendo una mail all'assistenza del portale NoiPa: scrive una prima volta senza ricevere risposta e, dopo aver scritto nuovamente, finalmente Le viene comunicato che la richiesta dell'erogazione andava fatta entro lo scorso 31 dicembre.

'Alla faccia della Buona Scuola e dello snellimento delle pratiche'

L'insegnante non si dà per vinta e decide di scrivere all'urp dell'Ufficio Scolastico della Regione e a quello della provincia che, di contro, non aprono nemmeno le mail. Allora, non resta che rivolgersi direttamente al Miur: Vera Zanette prova qualche contatto sul sito del Ministero ma nessuno risponde.

Allora si rivolge ad 'Istanze online': la maestra inizia la procedura di registrazione, ma non riesce ad accedere ad alcuna password poiché non ha il permesso di accedere all’account mail di istruzione.it (malgrado abbia altri 4 account email, solo quello vale). L'insegnante decide così di mandare un’altra richiesta per ottenere una nuova password ma, al momento, nessuno si è fatto vivo.

La lettera si conclude con quel tono di rassegnazione da parte di chi ha scritto mail a destra e a sinistra senza riuscire ad ottenere un diritto acquisito come docente di scuola pubblica. 'Alla faccia dello snellimento delle pratiche, della buona scuola e di tutti noi insegnanti volenterosi che ci vogliamo formare seriamente.' questa la considerazione finale di Vera Zanette.