L’ansia dei docenti precari per il nuovo concorso Scuola 2016 è alle stelle; i motivi fondamentali sono due: il primo riguarda la tempistica strettissima per la preparazione (i bandi hanno recepito soltanto in misura molto parziale le richieste di riduzione dal parte del CSPI e delle associazioni di precari), il secondo riguarda la questione del licenziamento di massa cui andranno in contro due docenti su tre che parteciperanno (dunque, circa 120/130mila insegnanti). A queste due problematiche, si aggiungono alcune voci di corridoio: da un lato, si teme che possa valere la nuova normativa che prevede un tirocinio di tre anni con contratto di apprendistato (circa 400 euro al mese) per i vincitori di concorso; dall’altro la normativa del 1994 che prevede un limite d’età di 40 anni per la partecipazione alle selezioni pubbliche.
La verità non può che essere trovata nella normativa.
La questione dell’età: la normativa del concorso scuola 2016
Le due questioni che sono state sollevate dai docenti precari e, per quanto riguarda il concorso scuola 2016,possono essere facilmente risolte facendo ricorso alla normativa. Il primo problema è quello relativo al limite d’età di 40 anni: il Dpr n. 487 del 1994 prevede in effetti questo limite, ma la sua giurisprudenza è stata superata dalla successiva legge n. 127 del 1997, la quale, nel comma 6 dell’articolo 3, introduce la nuova regola che elimina ogni limite legato all’età, a meno che non intervengano deroghe specifiche da parte delle singole amministrazioni. Dunque, dal momento che il Miur non ha espresso alcuna deroga, non vi sarà alcun limite d’età.
Ipotesi stipendio ridotto: la normativa per il concorso scuola 2016
Il secondo problema sollevato dai precari per il nuovo concorso scuola 2016 riguarda la possibilità per i vincitori di essere assunti con contratto di apprendistato e dunque percepire circa 400 euro al mese. Anche su questo punto la normativa è molto chiara: la legge n.
107 del 2015 (l’ultima riforma) dispone che quello del 2015 (poi divenuto ‘del 2016’) sia l’ultimo concorso che risponde alle vecchie regole: semplificando al massimo, i vincitori avranno un contratto che prevede uno stipendio pieno. La confusione è stata generata dalla normativa per i prossimi concorsi: per i vincitori delle prossime tornate vi sarà realmente un contratto di apprendistato e realmente lo stipendio nel primo triennio sarà particolarmente basso.
Se i precari di oggi possono tirare un sospiro di sollievo, per i futuri docenti si attendono tempi duri: questo il commento dei sindacati sin dalle prime reazioni alla nuova riforma. Per aggiornamenti sul concorso e i suoi procedimenti, cliccate su ‘Segui’ in alto sopra l’articolo.