A meno di dieci giorni dalla scadenza per la presentazione della domanda di partecipazione al prossimo concorso nella Scuola, il dubbio di molti docenti abilitati è quello relativo alla scelta della regioneper la quale candidarsi. Conviene presentare domanda per la regione di residenza oppure sceglierne un'altra che abbia maggiori cattedre a disposizione (e, dunque, maggiori possibilità di vincere il concorso) nella classe di concorso per la quale ci si candida? Il dubbio non è affatto scontato e occorre valutare alcune situazioni, prima tra le quali, l'eventuale domanda di mobilità nel caso in cui si scelga una regione differente da quella di residenza e si vinca il concorso.
La scelta necessita di un'attenta analisinelconsiderare le novità relative alla possibile deroga del vincolo triennale, alla nuova disciplina sugli ambiti territoriali introdotti con la Buona scuola del Governo Renzi,alla cosiddetta "chiamata diretta" dei dirigenti scolastici e, infine, all'assegnazione d'ufficio.
Scuola, quale sarà la mobilità dei vincitori del concorso 2016?
Le assunzioni che verranno effettuate a partire dal prossimo settembre per l'anno scolastico 2016/2017 tra i vincitori del concorso, saranno assoggettate al vincolo triennale di assegnazione. In altre parole, se non ci saranno ulteriori interventi normativi in materia di mobilità, i vincitori del concorso 2016 dovranno rimanere per tre anni nella provincia nella quale è avventa la prima assegnazione.
Tuttavia, la mobilità per i nuovi immessi in ruolo avverrà, in via esclusiva, considerando gli ambiti territoriali: pertanto, ciascun vincitore di concorso sarà assegnato ad un ambito e soggetto alla chiamata diretta dei dirigenti scolastici che fanno capo all'ambito stesso. In tal modo, al neoimmesso verrà assegnata una sede scolastica.
In conseguenza dellachiamata diretta del dirigente scolastico, al docente verràproposto un incarico che avrà durata di tre anni. Solo nel caso in cui il vincitore di concorso non dovesse ricevere alcuna proposta, l'assegnazione avverrà d'ufficio, ma sempre all'interno dell'ambito per ilquale il docenteavrà la titolarità.