La categoria dei lavoratori precoci è una di quelle più numerose, quando si parla di Pensioni. Lo dimostrano i numeri di quanti sono iscritti a gruppi social, comitati e movimenti che chiedono al Governo di attuare il piano che prevede di concedergli l’uscita anticipata dal lavoro. Una notizia di questi ultimi giorni è sicuramente la ferma presa di posizione della Lega Nord, più precisamente il suo gruppo regionale della Liguria, che ha addirittura messo in cantiere un Ordine del Giorno in Regione su questo delicato tema. In vista della pubblicazione del DEF da parte del Governo e dal momento che il tema riforma previdenziale sta entrando in un periodo cruciale, questa, come tante altre iniziative potrebbe essere molto importante.

Quota 41 necessaria

In Consiglio Regionale, il Consigliere Senarega, in forza alla lega Nord Liguria, ha presentato un atto con cui chiede al proprio Governatore, Giovanni Toti (esponente di Forza Italia) ed alla sua Giunta, di spingere e sensibilizzare il Governo sulla questione dei precoci. Da registrare sulla questione, un comunicato stampa del gruppo Lega Nord che riporta le motivazioni di questa iniziativa. Secondo Seneraga, la Legge Fornero ha penalizzato tutti i pensionati indistintamente, ma grave è la situazione in cui si trovano questi lavoratori. Si tratta di soggetti che hanno iniziato a lavorare prima della maggiore età, magari in attività pesanti ma che la normativa previdenziale non considera usuranti e quindi non meritevoli di una uscita anticipata per la pensione.

La Fornero e poi gli scatti per l’aumento dell’aspettativa di vita, hanno spostato in avanti le soglie per andare in pensione e adesso bisogna raggiungere i 42 anni e 10 mesi. Il diritto alla pensione di un soggetto che da 41 anni è al lavoro e che ha iniziato molto giovane, non può essere soggetto a questa vessazione e la richiesta di concedergli l’uscita a 41 anni di contributi senza penalizzazioni e senza considerare l’età anagrafica è sacrosanta.

Le proposte di Damiano e Boeri

Nei mesi passati, si è fatto un gran parlare della proposta Damiano, quella del DL n° 857 che prevedeva proprio l’uscita a quota 41 senza limiti anagrafici. Il mancato inserimento nella Legge di Stabilità del 2016 ha deluso molte persone tra cui proprio il Presidente della Commissione Lavoro che continua a ritenerlo un atto dovuto ed uno dei principali interventi da inserire in una problematica riforma previdenziale di cui si sta discutendo.

Anche il Presidente dell’INPS Boeri ha preso posizione per in favore dei precoci, ma senza accenni a quota 41. Per l’INPS e per la sua proposta di riforma previdenziale, per i precoci, non ci sarebbero sconti sui 42 anni e 10 mesi necessari, ma il vantaggio sarebbe solo nella cancellazione di qualsiasi penalizzazione sui futuri assegni pensionistici. Questa delle penalizzazioni è un altro punto delicato per questi lavoratori, perché, se la riforma sulla flessibilità fosse accolta nella forma di cui tanto si parla, un soggetto che nel 2016 raggiunge 41 anni di contributi ma che ha 57 anni, oltre che lavorare ancora per quasi tre anni, si troverà ad andare in pensione con un assegno penalizzato in base agli anni di anticipo o al calcolo con il sistema contributivo.