In questi giorni si leva la protesta dei docenti precariche cercano di formalizzare la partecipazione al concorso. In un articolo pubblicato su La Stampa, a firma di Luigi Grassia, viene raccontata l'epopea di Daniela, una precaria che ha trovato difficoltà a compilare il campo dedicato alla causale del bonifico. L'insegnante ha spiegato che non è riuscita a mettere tutti i dati richiesti dal Miur: nome e cognome, codice fiscale del candidato, regione di interesse, classe di concorso e tipologia di bando. Il pagamento della tassa di concorso di 10 euro è una delle condizioni di accettazione della domanda per poter partecipare al concorso.

Dal Miur giungono rassicurazioni che basta presentarsi con la ricevuta in mano.

Il Numero Verde è irraggiungibile

L'omissione di dati potrebbe rendere vano il tentativo di studiare per fare il concorso docenti 2016. Per questa ragione molti docenti hanno provato a chiamare il numero 080/9267603 per avere chiarimenti in merito alla difficoltà di inserire i dati nella a del bonifico. Anche il quotidiano La Stampa ha tentato di contattare il numero telefonico messo a disposizione dal ministero di Viale Trastevere ma senza successo per via dell'elevato traffico telefonico che ha mandato in tilt il numero verde. Daniela racconta di aver provato anche a contattare di persona la Tesoreria dello Stato.

Le è stato risposto che sono al corrente del problema ma che non possono farci nulla. Del resto non è ammesso il pagamento in contanti perché non previsto nel bando.

Le rassicurazioni da Viale Trastevere

Dopo aver letto anche quanto raccontato da alcuni docenti al portale Orizzonte Scuola circa i respingimenti di alcuni bonifici, la Redazione de La Stampa ha provveduto a mettersi direttamente in contatto con i responsabili del Miur.

La risposta è stata rassicurante perché basta che al concorso ci si presenti con la ricevuta di pagamento. Anche se gli altri dati richiesti dal bando sono messi altrove nel modulo, la ricevuta sarà ritenuta comunque valida e il candidato potrà accedere all'aula. Almeno questo è quanto detto al telefono da Viale Trastevere. L'augurio, conclude l'articolo, è che gli addetti alle procedure concorsuali sappiano le stesse cose.