Il concorso scuola sta assumendo sempre più i contorni di una farsa, così come i docenti lo hanno definito. Una farsa non soltanto per il fatto che insegnanti prestanti servizio da anni nelle aule scolastiche sono stati chiamati ad una nuova valutazione, ma anche per via della procedura di invio della propria candidatura che sta creando parecchi problemi.

Anche per questo motivo, ad una settimana circa dallo 'stop' decretato dal Miur per la trasmissione delle domande, il numero di candidature sinora pervenute sono ampiamente al di sotto delle attese (meno della metà...)

Ultime news scuola, giovedì 24 marzo: la grana della causale riferita al pagamento della tassa

Un articolo del quotidiano 'La Stampa' ha denunciato la grana relativa alla causale del versamento che ogni docente deve effettuare ai fini del pagamento della tassa concorsuale.

I 10 euro sono da versare alla Tesoreria dello Stato tramite bonifico ma il problema è che lo spazio a disposizione per indicare la causale è insufficiente rispetto agli 'ordini' impartiti dal Miur che prevedono l'indicazione di 'nome, cognome, codice fiscale, regione per cui ci si candida, procedura concorsuale etc...'

Molto spesso, gli insegnanti sono costretti a 'distribuire' tutte le informazioni richieste negli spazi vuoti che restano, solo che, così facendo, non si ha la certezza della regolarità o meno del bonifico.

Tra l'altro, anche Orizzonte Scuola ha già segnalato il problema, parlando addirittura di 'bonifici respinti'. La vicenda assume toni grotteschi e assurdi se si pensa al fatto che i docenti romani, per esempio, vorrebbero pagare in contanti direttamente alla Tesoreria ma non è possibile farlo....il pagamento è accettato solo tramite bonifico.

Miur rassicura: 'Nessun problema, basta portare al concorso la ricevuta di pagamento'

E cosa succede se si chiama il numero verde messo a disposizione dal Ministero per chiedere informazioni? Il più delle volte ci si sente ripetere che gli operatori sono occupati e che la lista di attesa è 'elevata' (davvero strano e singolare il termine che viene usato...).

Il Miur sta cercando di buttare acqua sul fuoco e proprio al quotidiano 'La Stampa', l'amministrazione centrale precisa: ai docenti 'basterà portare la ricevuta di pagamento. Non importa se tutte le informazioni non vengono indicate nella causale; andrà bene anche se sono scritte altrove sul modulo, anche in forma abbreviata'. Insomma, un altro 'pasticciaccio de Viale Trastevere'?