In questi ultimi anni, la situazione dei pensionati è peggiorata di molto e non ci riferiamo alla Fornero o a coloro che stanno per andare in pensione. Il discorso in questo senso verte sulle Pensioni già in essere, che spesso risultano sbagliate come importi. In pratica, ai pensionati non viene erogata la pensione effettivamente spettante e molti di loro neanche se ne accorgono. Una campagna nazionale intitolata “Diritti inespressi, controlla la tua pensione” ha prodotto già qualche risultato anche se non è conosciutissima. Vediamo di cosa si tratta e cosa potrebbero fare i pensionati.

CGIL e Patronato INCA sugli scudi

L’iniziativa è stata avviata dalla SPI GGIL di Rimini insieme al Patronato INCA e secondo gli esponenti del sindacato, ha portato nelle tasche dei pensionati oltra mezzo milione di euro. Infatti, molti tra i pensionati che hanno aderito alla campagna, sono risultati titolari di assegni pensionistici errati. I vertici del sindacato hanno sottolineato come questa situazione e la percentuale di assegni erronei trovata tra i propri pensionati, se venisse estesa a livello nazionale produrrebbe numeri impressionanti. Il problema è che molti pensionati non si rendono neanche conto di quello che percepiscono, a maggior ragione adesso che le comunicazioni Inps a domicilio dei pensionati si sono notevolmente ridotte.

Infatti, dall’avvio dell’era digitale dell’Istituto, oltre che a non ricevere più a casa l’ex CUD, non arriva neanche il modello ObisM. Quest’ultimo è un documento importante almeno quanto la Certificazione Unica (CU), perché se quest’ultima serve come riepilogo dei redditi percepiti e quindi della pensione, con tutte le voci utili ai fini fiscali, il modello ObisM è la busta paga del pensionato.

In questo modello veniva segnalato l’importo netto della pensione erogata, le eventuali trattenute, tra le quali quelle sindacali e così via. I pensionati che non sono dotati di strumenti informatici, credenziali e codice PIN, non possono sapere quanto percepiscono e perché, sono di fatto nella condizione di prendere quello che gli danno e nulla più.

Farsi controllare la pensione è sempre una buona idea

Gli ObisM oggetto del controllo della CGIL e dell’INCA, sono stati 1850 e tutti di pensionati del riminese. Su queste quasi 800 sono risultate con importi inferiori a quello che spettava ai pensionati. Il periodo di riferimento è stato il 2015 ed il controllo ha evidenziato anomalie per quanto concerne assegni familiari, trattamento al minimo, integrazioni ma anche reversibilità e quattordicesime. Come dicevamo, il risultato del controllo ha prodotto il rimborso a questi pensionati anche degli arretrati per una cifra di oltre 500.000 euro. Controllare non farebbe certo male perché le pensioni hanno una serie di voci importanti ai fini dell’importo che erogano.

Per esempio, se la pensione è integrata al minimo, bisogna verificare se c’è l’importo aggiuntivo di 154,94 euro, se è erogata la quattordicesima o se si ha diritto alla maggiorazione sociale. Sia per le pensioni superiori al minimo che per quelle inferiori, bisogna verificare le trattenute IRPEF e le relative detrazioni, nonché se è stata applicata la perequazione, cioè l’adeguamento all’inflazione. Importante verificare anche la situazione degli assegni familiari, perché spesso se ne ha diritto ma non vengono erogati. Per esempio, il coniuge superstite che percepisce la pensione di reversibilità, se è invalido, a diritto all’assegno familiare per se stesso.