Il dibattito sul sistema pensionistico prosegue, anche con colpi bassi, non solo con le dichiarazioni del Governo sulla flessibilità in uscita. La realizzazione di misure concrete devono fare i conti con la compatibilità e la sostenibilità economica nel medio e lungo period. L'occhio vigile dell’Europa, da sempre contraria alle modifiche del vigente sistema previdenziale, ha già costretto il governo a clamorosi ritrattazioni.

I sindacati annunciano nuove manifestazioni per il 19 maggio

Mentre le confederazioni sindacali, insieme al presidente della commissione lavoro della Camera Cesare Damiano ed al Presidente dell’Inps, Tito Boeri, seppur nelle diversità dei ruoli, continuano a sostenere la necessità delle modifiche alle norme della legge Fornero, spingendo nel verso della flessibilità.

Ermenegildo Bonfanti, segretario generale nazionale della Fnp-Cisl, "spara a zero" sul governo del premier Matteo Renzi, affermando che non è "un interlocutore collaborativo in tema di Pensioni". Bonfanti ha anche annunciato che dopo lamanifestazione che si svolgerà il 2 aprile ne seguirà un’altra di carattere nazionale a Roma il 19 maggio. La mancata modifica della Legge Fornero è la causa principale delle loro agitazioni.

L'economista Cazzola è contro le buste arancioni

Sempre in materia pensionistica, l’economista ed esperto di materia previdenziale Giuliano Cazzola, ha voluto dire la sua sull'invio delle buste arancioni da parte dell'Inps. "Sono soltanto dei soldi buttati", in quanto a suo parere non serve fare una simulazione su chi inizia adesso a lavorare , è un'incognita troppo grande "Tanto vale andare dal chiromante", afferma.

Cazzola ritiene anche che non ci siano soldi per potere mettere in atto la flessibilità e che l’Europa, "non la prenderebbe bene".

Rizzetto propone l'opzione donna anche per gli uomini

Sempre in tema pensioni, riportiamo il parere anche del vicepresidente della Commissione lavoro alla Camera, Walter Rizzetto. Questi ha sostenuto intervistato durante la trasmissione “la pecora in kashmeer”, che sarebbe giusto che i benefici dell'opzione donna,venissero estesi anche agli uomini in quanto hanno dovuto fare più o meno le stesse cose delle donne durante la loro vita lavorativa.

Si tratta quindi di uniformare itrattamenti previdenziali tra donne e uomini.La scelta volontaria di anticipare l'uscita dal lavoro con penalizzazioni, deve essere avallata dalla politica, secondo il pensiero di Rizzetto.

Il dibattito sta entrando nel vivo. Seguiteci,vi terremo come sempre aggiornati.