Silvio Berlusconi torna a parlare di riforma Pensioni mentre sul Governo Renzi si abbatte una bufera di critiche da parte dei sindacati pronti a scendere in piazza il prossimo 2 aprile per chiedere il confronto sulla piattaforma unitaria già inviata a Palazzo Chigi. Il leader di Forza Italia riparte dall'aumento delle pensioni minime, suo cavallo di battaglia e anche del leader del Movimento 5 stelle Beppe Grillo, che però propone anche i tagli alle pensioni d'oro e l'abolizione dei vitalizi. Così come del resto anche il presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, candidato sindaco di Roma e in queste ore in "fibrillazione" per i rapporti tesi con l'alleato azzurro che non sostiene la sua candidatura continuando a caldeggiare quella di Guido Bertolaso e strizzando l'occhio all'Area popolare (Ncd-Udc) del suo ex delfino Angelino Alfano.

Pensioni minime a 1.000 euro al mese, la promessa-proposta di Silvio Berlusconi

Capitolo aperto, quello dell'aumento degli assegni minimi anche dal premier Matteo Renzi, che nelle scorse settimana ha spiegato che il tema è nell'agenda dell'esecutivo ma non ha fornito ulteriori dettagli per mancanza di certezze sulle coperture finanziarie. Adesso, dunque, nessun aumento delle pensioni, ma nemmeno tagli come ha spiegato oggi il ministro del Lavoro e delle Politiche sociali Giuliano Poletti. Ma Berlusconi non rinuncia alla battaglia. "Bisogna aumentare le pensioni minime - ha detto l'ex premier intervenendo alla kermesse di Forza Italia a Palermo - a 1.000 euro al mese. Con meno - ha aggiunto Silvio Berlusconi nel suo intervento al Teatro Politeama - non si può vivere".

Previdenza e flessibilità, Camusso: no proposta Boeri sulla scia della legge Fornero

Intanto, a prescindere dall'aumento o dal taglio delle pensioni, prosegue la discussione sulle diverse proposte per la flessibilità in uscita. Il segretario generale della Cgil boccia la proposta avanzata oggi dalle colonne del Corriere della Sera dal presidente dell'Inps dopo un "confronto" con il premier.

Tito Boeri, dove aver parlato della questione previdenziale con Matteo Renzi, ha proposto la pensione anticipata tre anni prima con penalità decrescenti dal 3 al 9%. Mentre i sindacati chiedono i prepensionamenti quattro anni prima senza penalità e con maggiori tutele per chi è impegnato in lavori usuranti oltre che il pensionamento con quota 41 per i lavoratori precoci. La proposta del presidente dell'Inps, invece, "continua ad essere - ha detto Susanna Camusso a margine dei lavori del Forum di Confcommercio a Cernobbio -sullo stesso schema della legge Fornero".