Dopo aver discusso con il presidente del Consiglio Matteo Renzi di riforma Pensioni in un colloquio privato, il presidente dell'Inps Tito Boeri entra oggi pubblicamente nel dettaglio di uno delle ipotesi allo studio tra Palazzo Chigi e l'Istituto nazionale di previdenza sociale. Ma non mancano reazioni e polemiche da parte dei sindacati, che concordano con Boeri sul fatto che bisogna introdurre la flessibilità in uscita dal lavoro ma non sono d'accordo sulle penalizzazioni nella pensione anticipata.
Pensioni, la proposta di Boeri dopo la discussione con Renzi
Rivedendo le norme della legge Fornero in merito alla flessibilità per l'uscita anticipata dal lavoro, secondo Boeri si potrebbero introdurre i prepensionamenti "fino a tre anni prima" rispetto ai requisiti attuali della normativa previdenziale che prevede al momento un'età anagrafica di 66 anni e sette mesi per l'accesso al trattamento pensionistico. "Ovviamente" con delle penalità sugli assegni. Boeri, come lui stesso ha rivelato ieri, ha parlato della riforma pensioni con Renzi. L'uscita di oggi, forse non a caso, sembra più dettagliate rispetto alle "raccomandazioni generali" sulla flessibilità dei giorni scorsi. "Chiaramente - ha detto il presidente dell'Inps in un'intervista pubblicata oggi sul Corriere della Sera parlando dei prepensionamenti - con delle riduzioni dell'importo della pensione".
Quali le penalizzazioni ipotizzate da Boeri che proprio ieri ha parlato di riforma pensioni con il premier e leader del Pd? "Intorno al 3% per ogni anno di anticipo, quindi - ha spiegato al Corsera - al massimo circa il 9% in meno". Giorni ricchi di interventi sulla questione previdenziale quelli del presidente dell'Inps che, nonostante le critiche che gli piovono da più parti, continua a mantenere una certa autonomia dal Governo Renzi e sembra per certi versi più vicino, almeno nelle proposte (tagli a pensioni d'oro e aumento pensioni minime) al Movimento 5 stelle di Beppe Grillo.
"Se il governo ha intenzione di introdurre la flessibilità in uscita - ha ribadito oggi Boeri - vale la pena di farlo adesso".
La reazione dei sindacati, parlano Camusso e Barbagallo
Immediata la reazione dei sindacati, la loro voce si fa sentire sul collo del Governo renzi in vista della mobilitazione unitaria del 2 aprile.
"Boeri ha ragione - ha detto il segretario generale della Uil - che bisogna fare la flessibilità adesso. Bisogna vedere - ha proseguito Carmelo Barbagallo pronto alla mobilitazione del 2 aprile - di non penalizzare chi utilizza la flessibilità perché su questo - ha sottolineato - non saremmo d'accordo". Insoddisfatta della proposte di Boeri (dal 9 al 3% di penalità sulle pensione anticipata) anche la Cgil. "Non è un buon inizio", ha detto il leader del sindacato rosso Susanna Camusso.