L'audizione al Senato di Stefania Giannini circa la scuola e la legge 107non è affatto garbata alla senatrice Blundo, che ha definito il ministro 'confuso'. Il motivo che sta dietro a questo attacco deriva dalla negazione di tutte le problematiche che l'applicazione della riforma della Scuola, conosciuta come legge 107/2015, sta comportando. La Blundo ha affidato le sue impressioni ad un comunicato stampa.

'La Giannini è distante dal mondo della scuola'

La negazione delle criticità e delle problematiche che la legge 107 sta comportando per il mondo della scuola, è una dimostrazione che il Ministro Giannini è 'abissalmente distante dalla realtà scolastica.

Così esordisce la senatrice Blundo, riferendosi a quanto avvenuto in audizione al senato. Poi elenca diverse questioni che di certo non possono essere definite dei successi de La Buona Scuola: la mancata chiusura delle GaE che sono state prorogate per altri 3 anni, il costringere docenti di II fascia ad affrontare una nuova selezione nonostante abbiano già l'abilitazione e l'esperienza di servizio, l'aver affidato a Cineca la gestione delle prove del concorso a Cattedra dopo aver avuto negli ultimi anni la dimostrazione della sua inaffidabilità. La Blundo ha fatto notare che il ministro non ha accennato mai ai costi del concorso (definiti ingenti e inutili). La conclusione? Abbiamo un ministro che non vuole dialogare con i docenti, che ignora ogni suggerimento e istanza e che risulta essere confusa, dato che ha dichiarato che non vi sarà nessuna proroga del blocco delle supplenze oltre i trentasei mesi, quando alla Camera dei Deputati è stato approvato un ordine del giorno del M5S che prevede il contrario.

Come non essere d'accordo?

Purtroppo si fa fatica a non essere d'accordo su molti dei punti espressi dalla senatrice Blundo. Nel corso degli ultimi mesi si sono susseguite promesse, date e affermazioni che mai hanno trovato riscontro nella realtà. Si parla solo dei successi (secondo molti solo presunti) de La Buona Scuola, e mai delle problematiche realmente causate dalla nuova legge. Per usare le parole della UIL, tutto questo sa molto di propaganda.

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