Molti sono i docenti che si lamentano del concorso scuolaed in molti lo ritengono degno di essere boicottato. Ma ciò è davvero possibile? La risposta la fornisce una delle associazioni che rappresenta i docenti precari,la quale si è battuta maggiormente per tutelarli. Facciamo riferimento al Mida precari che ha emanato un comunicato nel quale ha reso note due date importanti: il 18 ed il 30 marzo. Due giorni nei quali sono stati pianificate altrettante proteste per cercare di bloccare il concorso docenti 2016. Un altro concorso docenti era già stato bloccato, quello del2000.

Tramite proteste e manifestazioni senza sosta le organizzazioni docenti vogliono garantireun futuro a 130 mila insegnanti. Quest'ultimi rischiano di divenire esodati ,se non dovessero superare le prove concorsuali.

Proteste vs il concorsodocenti 2016

Il comunicato emanato dal Mida precari contiene le date di due manifestazioni di proteste indette, però, da altre organizzazioni docenti. L'obiettivo finale è quello di creare un gruppo compatto diinsegnanti che manifestano tutti per la stessa battaglia per tutelare i propri diritti. La prima data è domani, 18 marzo e la seconda è stata programmata per il 30 marzo. Nella prima data si mira ad attuare uno sciopero generale che si svolgerà sotto forma di flash mob a Roma, davanti al Colosseo alle 11 di mattina.

La seconda è prevista proprio nell'ultimo giorno durante il quale è possibile iscriversi al concorso docenti 2016.In questa data è stato previsto uno sciopero nazionale che si svolgeràdavanti a Montecitorio nel primo pomeriggio, più precisamente alle ore 14. Prenderanno parte a questa manifestazione l'Adidaed ilMida precari, va precisato chead indirlo è statoil sindacato Saese.

I punti sui quali le proteste verteranno sono i seguenti: in Italia c'è già un numero sufficiente di insegnanti competenti; il concorso rappresenta un esborso inutilein termini economici; anziché organizzare un concorso docenti, sarebbe più semplice provvedere a regolarizzare la posizione dei numerosiinsegnanti precari tramite un maxi piano di assunzioni da spalmare nei prossimi tre anni.