Continua il secco rifiuto da parte di docenti e associazioni sindacali nei confronti del discusso concorso, ormai ribattezzato “concorso truffa”. Tra il dissenso dei docenti abilitati serpeggia ormai la convinzione che sudare sette camicie per preparasi al concorso sia pressoché inutile. Una rassegnazione immancabile dopo anni d’insegnamento e soldi faticosamente investiti per il conseguimento dell’agognata abilitazione, resi di fatto completamente vani. Emblematica a questo proposito la lettera pubblicata dalla redazione del noto portale Orizzonte Scuola in cui i coordinamenti toscani (di cui si fanno portavoce il CDP e NOI SCUOLA) riportano le motivazioni che hanno portato ad additare il concorso 2016 come concorso truffa e che porteranno moltissimi abilitati a dare voce alla propria protesta il prossimo giovedì 24 marzo presso la sede USR.

Inutile studiare, il concorso è una truffa: le motivazioni

Tra le motivazioni della protesta in primo luogo le stesse modalità del concorso: Il Governo ha fatto passare la tesi per cui le graduatorie non risponderebbero al criterio meritocratico e sarebbero da sostituire quindi da un concorso ad esami previsto dall’art. 97 della Costituzione. Tuttavia, non si tiene conto del fatto che, oltre al concorso per esami, ci sia anche quello per titoli, vale a dire la graduatorie di merito mantenute per l’immissione in ruolo del personale ATA.

Il prossimo 17 maggio dovrebbe esserci l’attesa sentenza sulla stabilizzazione dei precari scuola: tuttavia, l’attuazione del Concorso Scuola 2016 potrebbe così determinare una situazione di fatto tale da impedire l’attuazione di una sentenza attesa per 4 anni.

Un altro punto contestato dai coordinamenti riguarda la ripartizione dei posti: questa è stata fatta senza tenere conto delle effettive richieste di organico da parte delle scuole e oltretutto senza tenere conto della mobilità straordinaria che determinerebbe così una paradossale situazione di vincitori senza posti e posti senza vincitori.

Il quarto punto per cui si potrebbe parlare di concorso truffa secondo i coordinamenti toscani è relativo alle tempistiche: con le prove scritte che si svolgeranno solo da maggio in poi mancherà il tempo materiale per permettere ai commissari un adeguato distacco dalla didattica e dagli esami di stato, con la conclusione stessa del concorso che potrebbe giungere solo in autunno inoltrato.

Il contenuto su cui verteranno le prove si è rivelato di dimensioni enciclopediche, andando oltretutto a esaminare nuovamente competenze su cui i candidati hanno già espletato diverse prove durante il proprio percorso formativo; inoltre la previsione di una competenza linguistica a livello B2 viene pretesa “a posteriori” dopo il completamento della propria formazione, rendendo di fatto impossibile per quanti non avessero preventivamente studiato la lingua per proprio conto di prepararsi adeguatamente in vista del concorso.

Infine il compenso simbolico di un euro l’ora per i membri della commissione, che genererebbe forti dubbi circa gli standard minimi di competenza e la condotta professionale che questi dovrebbero tenere per tutta la durata dello svolgimento del concorso.