Con la Circolare numero 45/2016 l'Inps recependo le indicazioni contenute nella manovra finanziaria (legge di stabilità) 2016, per quel che concerne il sistema pensionistico, chiarisce alle lavoratrici i tempi e le modalità per poter usufruire del beneficio dell'opzione donna. Innanzitutto viene ribadito che il 31 dicembre 2015è il termine entro il quale le lavoratrici devono essere in possesso dei requisiti contributivi e anagrafici per usufruire della pensione di anzianità in base al beneficio sperimentale, altrimenti detto “opzione donna”.

I requisiti per l'opzione donna sono quelli stabiliti nella legge di stabilità 2016

Ricordiamo che nella legge di stabilità 2016, chiarito di conseguenza dalla nota Inps, le donne lavoratrici possono esercitare il favore dell'opzione solo se hanno raggiunto57 anni e 3mesi di età (58 anni e 3 mesi le lavoratrici autonome) congiuntamente a 35 anni di contributi. (entro il 31 dicembre 2015. Ribadiamo che l'accesso al pensionamento anticipato viene riservato alle donne nate entro il30 settembre 1958(1957 se autonome). Gli uffici dell'Inps valuteranno le domande presentate entro il31 dicembre 2015e la cui decorrenza della pensione risulta essere successiva al sopra indicato termine.

Rizzetto vorrebbe allargare l'opzione donna agli uomini, D'Adda dice di no

Le ultime notizie sulle pensionici rivelano chementre l'Inps chiarisce tempi e modalità, sul beneficio opzione donna divampa la polemica, su chi debba o chi potrebbe usufruirne. Walter Rizzetto, vicepresidente dellacommissione Lavoro della Camera, vorrebbe estendere l'opzione donna anche agli uomini.

Di pare completamente opposto è, invece, la senatrice del partito democratico Erica D'Adda. La senatrice affermail suo diniego all'estensione in quanto la legge è stata prevista ed approvata solo con l'obiettivo di tutelare le lavoratrici. Meglio impegnarsi nella riforma della vigente legge sulle Pensioni del governo Monti, piuttosto che rendere tortuoso il percorso delle donne, sostiene D'Adda.

Il vicepresidente Rizzetto risponde alla senatrice PD che fino ad oggi né lei né altri hanno fatto tutto per modificare le rigide norme della legge Fornero. Vi sono anche lavoratori che hanno trascorso o vivono momenti difficili per i quali non si interviene e l'estensione dell'opzione donna a questi uomini potrebbe aiutarli a venirne fuori.

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