Sembra essere oramai chiaro che il Miur non intende assolutamente bloccare le procedure per il concorso scuola 2016, nonostante i problemi organizzativi si moltiplichino giorno dopo giorno. Le questioni sono essenzialmente due: innanzitutto, il problema dei ricorrenti al TAR – il Ministero si sarebbe affidato anch'esso al tribunale amministrativo per cercare di bloccare i ricorsi dei non-abilitati; la giurisprudenza passata, comunque, non dà ragione al Miur in quanto nelle precedenti sessioni concorsuali (il 2012) i semplici laureati sono stati ammessi e, qualora abbiano vinto il concorso, sono stati anche assunti.

La seconda questione riguarda la difficoltà nel reperimento dei commissari: dopo il Lazio e la Sicilia, anche altre regioni hanno riaperto le procedure per l'invio delle domande, si tratta dell'Emilia Romagna, della Liguria e del Piemonte.

Il Miur si affida al TAR: ultime news oggi 8 aprile concorso scuola 2016

Il Ministero ha deciso di costituirsi al TAR contro il ricorso che sta permettendo la partecipazione al concorso scuola 2016anche ai non abilitati: la richiesta è chiara, occorre revocare i decreti monocratici che sono stati già emanati ed evitare che ne vengano emanati altri. La motivazione è che il ricorso manca di fumus boni iuris in quanto la norma (il c. 110, art. 1 della legge 107/2015) prevede chiaramente che alle prove concorsuali possano partecipare soltanto coloro che sono in possesso di abilitazione.

Nella memoria del Miur si sottolinea come, altrimenti, si andrebbe incontro ad una disparità di trattamento tra le diverse categorie di docenti.

I problemi organizzativi: ultime news concorso scuola 2016

Ma il Miur continua, comunque, ad avere grossi problemi organizzativi per quanto riguarda il reperimento dei commissari per il concorso scuola 2016: dopo le regioni Lazio e Sicilia, è arrivata la notizia che anche in Emilia Romagna, Piemonte e Liguria sono stati riaperti i termini per presentare domanda da commissario.

Queste difficoltà sono connesse ad una decisione del Miur che è stata criticata da più parti: coloro che faranno i commissari saranno pagati molto poco e non avranno l'esonero dalla propria attività lavorativa. Le critiche riguardano sia il compenso sia soprattutto il fatto che, difficilmente, un commissario potrà lavorare bene e serenamente con tempi tanto ristretti e con la necessità di continuare il proprio lavoro: i candidati sottolineano che in questo modo non vi potrà essere serenità nelle correzioni degli elaborati. Per aggiornamenti sulle questioni organizzative e giudiziarie, cliccate su 'Segui' in alto sopra l'articolo.