Proprio in un momento in cui ogni speranza sembrava persa, il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha deciso di intervenire sul tema riguardante la flessibilità in uscita; una promessa fatta nel novembre dello scorso anno che ha lasciato sperare migliaia di lavoratori italiani che, tuttora attendono il pensionamento.
Renzi su pensioni: 'il ricalcolo con il contributivo lo facciamo'
"Il ricalcolo delle Pensioni con il contributivo lo facciamo, ma non possiamo ammazzare chi va in pensione con il retributivo", ha spiegato Matteo Renzi, lasciando trasparire le intenzioni nell'affrontare un tema così delicato.
Dichiarazioni che soddisfano le aspettative del Presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano, da anni in prima linea con la lunga battaglia intrapresa nel 2013, volta a modificare le norme rigide contenute nella tanto odiata Riforma Fornero.
Lo stesso Renzi, ha infatti, annunciato di voler intervenire con l'estensione del bonus degli 80 euro a favore delle famiglie che percepiscono trattamenti minimi; ipotesi probabile che resta ancora allo studio del Governo. "Vedremo se saremo in grado di farlo", ha continuano ancora il Premier ricordando, inoltre, i provvedimenti in materia previdenziale attuati con la legge di stabilità 2016. Con la nuova finanziaria, infatti, è stata estesa la settima misura di salvaguardia a favore di circa 26.300 esodati, è stata prorogato il regime sperimentale donna che dà la possibilità alle lavoratrici di lasciare anticipatamente il lavoro dopo aver raggiunto 57 anni di età 35 anni di contributi accettando il ricalcolo contributivo sull'assegno oltre all'introduzione del part-time per i lavoratori a cui mancano 2 o 3 anni alla pensione.
Tuttavia, tali interventi si sono rivelati insufficienti.
Damiano chiede un confronto sul ddl. 857
Intanto, l'ex ministro del Lavoro Damiano, soddisfatto delle intenzioni del Premier, chiede un tavolo di confronto per discutere la proposta contenuta nel ddl n. 857 che darebbe la possibilità di anticipare l'uscita di un massimo di 4 anni andando incontro ad una penalizzazione massima pari a 8 punti percentuali.
"Aspettiamo che Renzi voglia confrontarsi con la proposta dei parlamentari Pd della Commissione Lavoro, depositata già nel 2013. Su questo punto c'è molto aspettativa nel Paese", ha concluso Damiano.